Malaria debellata in Europa,
nel mondo fa 430 mila morti all’anno
La malaria è, in una larga parte del pianeta e in particolar modo in Africa subsahariana, una malattia contro cui combattere ogni giorno. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), che ha annunciato ieri l’eradicazione della malattia dal Vecchio Continente, ogni anno vengono registrati oltre 200 milioni di casi di malaria, che rappresenta ancora oggi una delle principali cause di morte nei bambini sotto i cinque anni: si stima infatti che questa malattia uccida un bambino ogni due minuti e un totale di oltre 430mila persone all’anno. A causa della prevalenza nei Paesi in via di sviluppo, la malaria ha un grave impatto negativo sul loro avanzamento economico: ad esempio, il costo per l’economia del continente africano è stimato in oltre 10 miliardi di euro l’anno.
Il Fondo Globale è una collaborazione internazionale tra governi, società civile e settore privato nata dall’impegno dei Paesi partecipanti al G8 di Genova del 2001, che mira a porre fine alle epidemie globali di tubercolosi, AIDS e malaria. Malaria No More UK è un’organizzazione no profit, con sede a Londra, fondata per combattere una malattia che miete migliaia di vittime in Africa e che sarebbe prevenibile, con un costo pari a 1,25 euro per trattamento. Malaria No More UK lavora in attiva collaborazione con altre organizzazioni non governative impegnate rispettivamente nella lotta a tubercolosi e Aids, e promuove il finanziamento da parte dei donatori internazionali del Fondo Globale, per permettere lo sviluppo di progetti che portino i farmaci e i sistemi di prevenzione dove ce n’è più bisogno.
Grazie all’impegno profuso e agli investimenti del Fondo Globale, negli ultimi anni si è assistito a un calo significativo nell’impatto della malaria in tutto il mondo: dal 2000 si è infatti avuta una diminuzione del 37% dei casi di malaria per anno e di circa il 60% della mortalità. Sono state salvate oltre sei milioni di vite negli ultimi quindici anni. Dal 2000 a oggi in ben 57 Paesi i casi di malaria sono stati abbattuti del 75%, ma si può e si deve fare di più per raggiungere un obiettivo ambizioso, ma possibile: eradicare la malaria anche dal resto del mondo. Il World Malaria Day vuole essere l’occasione per ricordare che questa malattia può essere sconfitta, grazie all’impegno collaborativo di governi e società civile.
In Italia, la malaria è stata debellata nel 1970. Nell’istituzione creata nel 1934 grazie ai finanziamenti della Fondazione Rockfeller, l’Istituto di Sanità Pubblica – il futuro Istituto Superiore di Sanità – che tanta parte ebbe nella campagna contro questa malattia nel nostro Paese, lavora oggi Stefano Vella, Vice presidente di Friends of the Global Fund Europe ed esperto di Salute globale dell’Istituto Superiore di Sanità. “L’estrema globalizzazione dei nostri giorni – avverte Vella – consente spostamenti di persone, cose e anche di malattie, prima impensabili. Non esistono più malattie confinate; qualsiasi malattia può colpire e colpisce ogni angolo della terra: malattie che pensavamo scomparse, come la tubercolosi, sono arrivate da noi e le nostre malattie croniche, come diabete e obesità, oggi le troviamo in Africa. Per questo è importante il ruolo del Fondo Globale che da solo a livello internazionale garantisce la metà dei finanziamenti mondiali per la lotta contro la malaria, l’80 per cento di quelli contro la tubercolosi e oltre il 20 per cento destinati all’Aids e ha contribuito a salvare milioni di persone nel mondo”.