Nuova arma contro i tumori dai farmaci anticoagulanti
Uno studio dell’Istituto Europeo di Oncologia, sostenuto dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul cancro, recentemente apparso su Nature Communications, dimostra che esiste un legame di causa ed effetto tra la coagulazione e lo sviluppo dei tumori, aprendo la strada all’uso dei farmaci anticoagulanti nella prevenzione tumorale.
“L’alterazione della coagulazione può in molti casi evidenziare la presenza di tumori agli organi interni (intestino, pancreas, polmoni), un fenomeno noto come la sindrome di Trusseau – spiega Maria Rescigno, Direttore del programma di Immunoterapia dello IEO e Professore all’Università statale di Milano, nonché coordinatrice dello studio – tuttavia, non si riusciva a capire se l’aumento della coagulazione fosse una causa o un effetto della presenza di un tumore. Noi abbiamo osservato in modelli che sviluppano spontaneamente tumori intestinali come l’utilizzo di anticoagulanti può prevenire la formazione dei tumori, dimostrando che la coagulazione è uno dei fattori all’origine del processo di cancerogenesi”.
“Durante lo sviluppo di un tumore intestinale – interviene Silvia Guglietta, primo autore del lavoro – si osserva l’attivazione di cellule del sistema immunitario chiamate neutrofili, che innescano il processo di coagulazione che a sua volta li trasforma in cellule che favoriscono la formazione del tumore”.
“Questi risultati – conclude Rescigno – possono portare non solo allo sviluppo di un nuovo approccio terapeutico, ma anche al possibile utilizzo di markers della coagulazione e dell’attivazione dei neutrofili nella diagnosi precoce dei tumori associati ai fenomeni coagulativi come i tumori del pancreas o del piccolo intestino”.