“Difficile abortire”, il Consiglio d’Europa bacchetta l’Italia
Le donne in Italia hanno difficoltà ad abortire. È quanto denuncia il Consiglio d’Europa, che si è pronunciato su un ricorso della Cgil. Le donne, sostiene il Consiglio, continuano a incontrare “notevoli difficoltà” nell’accesso ai servizi d’interruzione di gravidanza, nonostante quanto previsto dalla legge 194 sull’aborto. L’Italia viola quindi il loro diritto alla salute.
“Non c’è alcuna violazione”, ha replicato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. “Non sono stati presi in considerazione i dati presentati nell’ultima Relazione al Parlamento sull’applicazione delle Legge 194, – si legge inoltre in una nota del ministero – in cui il carico di lavoro per ciascun ginecologo non obiettore è stato rilevato anche a livello sub regionale, cioè relativamente alle singole Asl. Non è stato tenuto conto altresì della più recente attività del Ministero che ha finanziato un Corso di Formazione su: ‘Sistema di Sorveglianza dell’IVG e applicazione della L.194/78’, organizzato da ISS in collaborazione con Ministero e ISTAT, che si è tenuto il 24 febbraio scorso, presso l’ISS, destinato ai referenti delle regioni e delle province autonome o di altri enti di promozione e tutela della Salute coinvolti nel progetto ‘Sistema di sorveglianza sull’IVG’, allo scopo di migliorare ulteriormente migliorare le modalità di raccolta dati riguardo la 194, e l’utilizzo dell’informazione anche a livello locale per evidenziare punti di attenzione e strategie di miglioramento per la piena applicazione della L.194”.
“La relazione al parlamento sull’applicazione della legge 194 – si legge ancora – presentata lo scorso ottobre contiene dati definitivi relativamente all’anno 2013 e preliminari relativamente all’anno 2014. E’ basata sui dati forniti dalle regioni e dalle schede ISTAT, verificati ed elaborati da Istituto Superiore di Sanità e Ministero. Si tratta di una delle raccolte dati più aggiornate e puntuali al mondo”.