L'allerta dei diabetologi della Sid

Diabete, dolcificanti alla sbarra:
occhio al fruttosio anche nei sani

di oggisalute | 5 maggio 2016 | pubblicato in Attualità
zucchero

“Via libera all’aspartame, ammesso dalle Linee guida per la gestione del diabete, no al fruttosio“. Al 26esimo Congresso nazionale della Società italiana di diabetologia (Sid), in corso a Rimini, finiscono alla sbarra anche i dolcificanti. “Non tutti sono uguali”, avverte il presidente eletto della Sid Giorgio Sesti, che sconsiglia il fruttosio “non solo perché produce un rapido aumento del picco glicemico, ma anche perché innalza i livelli di acido urico: un fattore di rischio per eventi cardiovascolari e fegato grasso, e predittore di danni renali. Anche le persone sane, non diabetiche, dovrebbero tenerlo presente quando scelgono cibi, succhi e soft drink”.

“I pazienti diabetici hanno due grandi nemici – ricorda Sesti – Il primo è l’ipoglicemia” come effetto delle terapie, “il secondo è il picco glicemico post-prandiale che può insorgere 1-2 ore dopo l’assunzione di cibo. L’iperglicemia è infatti uno dei meccanismi che scatenano lo stress ossidativo e l’infiammazione, i peggiori insulti possibili per l’endotelio che riveste internamente i vasi sanguigni. E’ il nostro ‘organo’ più grande, se si pensa che la sua superficie è paragonabile a quella di 5 campi da tennis”. Ecco perché bisogna tenere a bada la glicemia, agendo innanzitutto sulla dieta.

Largo quindi alle fibre della verdura e dei cereali integrali, che “riducono l’assorbimento di grassi e zuccheri, rallentando anche lo svuotamento gastrico: se è troppo rapido la glicemia aumenta velocemente”, sottolinea Sesti consigliando di “masticare piano e spezzettare il cibo in piccoli bocconi, da ingerire singolarmente magari facendo una pausa fra uno e l’altro”. Un altro ‘osservato speciale’ è l’indice glicemico. “Meglio evitare gli alimenti che ce l’hanno alto: patate, pizza, pane e pasta non integrali, frutta zuccherina come banane, cachi e fichi”. In generale, conclude infine lo specialista, la frutta è più sana se abbinata alle proteine: perfetto il proverbiale “formaggio con le pere”.

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