Tumori, cinque studenti italiani su dieci bocciati in prevenzione
Il 53% degli studenti delle superiori ‘bocciato’ in prevenzione del cancro. Il 78% degli under 19, infatti, ignora che si debbano consumare cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, il 32% ritiene che le sigarette light non siano molto pericolose, per il 54% le lampade solari incrementano la resistenza al sole e quindi possono rappresentare un “buon rimedio” contro le scottature. Quattro su dieci pensano addirittura che lo sport aumenti il livello di stress.
Questi i risultati del quiz ‘Quanto conosci le regole del benessere’, a cui hanno partecipato 10.547 giovani, per la campagna ‘Non fare autogol’, promossa dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e resa possibile da un educational grant di Roche, per spiegare ai ragazzi i corretti stili di vita.
“Abbiamo girato l’Italia incontrando gli studenti delle superiori – spiega Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom, in un convegno al ministero della Salute – perché la vera lotta al cancro si deve iniziare sui banchi di scuola. Ben il 40% dei tumori è causato da scorretti stili di vita e fattori di rischio modificabili”. Il progetto, da settembre a giugno scorso, ha coinvolto i campioni delle squadre di calcio di Serie A e di Serie B e alcuni allenatori italiani.
Nelle sei edizioni della campagna “abbiamo coinvolto quasi tremila Istituti, dialogato con centinaia e centinaia di docenti e dirigenti scolastici, migliaia e migliaia di giovani, diffuso oltre un milione di opuscoli. Un lavoro impegnativo e fondamentale, visto che è ancora basso il livello di conoscenza dei ragazzi delle principali regole del benessere”.
Alcuni comportamenti scorretti, evidenziano gli esperti, sono molto diffusi tra i teenager italiani: il 20,8% dei quindicenni è in sovrappeso e il 3,7% addirittura obeso. Il 33% dei quindicenni maschi dichiara di consumare alcol almeno una volta la settimana e il 50% delle ragazze della stessa età afferma di aver già fumato.
(Fonte: Adnkronos)
Sono assolutamente d’accordo sulla strategia di informare gli studenti sullo stile di vita che riduce o evita le patologie da sovraccarico alimentare e dalle altre abitudini dannose. Credo che si debba ottenere dalle istituzioni la modifica delle diete delle scuole, ministeri, enti pubblici e privati che offrono i pasti a giovani, adulti ed anziani.
Non si possono più accettare diete “istituzionali” che prevedono pasti sovrabbondanti di proteine animali e carenti di verdure, cereali, frutta e verdura. Sono a disposizione per interventi in èquipe presso le scuole e in altri luoghi pubblici. Aldo Panegrossi, Cardiologo e Internista