Scegliere il pasto “a mente fredda”,
arriva la dieta “temporizzata”
In vacanza, in città o dopo le ferie, volete migliorare la vostra linea? Provate il metodo del ‘time delayed’ o della ‘temporizzazione’ suggerito non dal guru di turno, ma da un’università americana, la Carnegie Mellon a Pittsburgh, che l’ha studiato a fondo: consiste nell’anticipare la scelta di ciò che si mangerà di molte ore rispetto a quando ci si metterà in tavola. Un esempio su tutti: prima di arrivare in ufficio, si prepara a casa il pranzo o lo si acquista nel negozio di fiducia, a ‘mente fredda’ e senza i morsi della fame. A riportare i risultati di questa strategia è la rivista ‘American Marketing Association’.
Una serie di test condotti dagli esperti Usa su circa 1.500 fra impiegati e studenti ha messo in evidenza che quando c’è un ritardo significativo fra la scelta del cibo e il momento in cui si consuma, si selezionano più spesso pasti a basso contenuto calorico. La cosa interessante, dicono i ricercatori, è che i partecipanti non conoscevano assolutamente l’obiettivo o la tesi degli esperimenti.
Ma avere meno fame quando si ordina il pranzo giustifica solo una piccola parte della differenza riscontrata, spiega Eric VanEpps: piuttosto si verifica una sorta di “polarizzazione verso il presente: se bisogna prendere una decisione immediatamente, ci preoccupiamo solo delle conseguenze immediate, e ‘scontiamo’ i costi e i benefici a lungo termine”.
Nel caso del cibo, “quando operiamo una scelta ‘mordi e fuggi’ abbiamo più a cuore il gusto e calcoliamo meno gli effetti del pasto sula salute”. Nel caso in cui si ordini un pasto in anticipo, spiega ancora l’esperto, “si penserà in modo più uniforme a soppesare tutti gli aspetti e si esercita un più efficace controllo di sé”.
Lo studio americano è l’ultimo in ordine di tempo a suggerire di temporizzare le proprie scelte alimentari: è stato già dimostrato in passato che chi fa la spesa online sceglie alimenti più sani, soprattutto quando pianifica la data di consegna a diversi giorni di distanza.
Un altro studio ha dimostrato che le persone che devono scegliere uno spuntino da consumare una settimana più tardi sono più propense a optare per una mela o una banana piuttosto che per una barretta di cioccolata, mentre quando si deve scegliere uno spuntino immediato, si è più portati a scegliere un dolciume, che ‘stuzzica’ le papille gustative senza preoccuparsi della linea o della salute.
(Fonte: Adnkronos)