Effetto condizionatore: naso secco
al rientro dalle vacanze
È la funzione più amata dei condizionatori dell’aria, quella di deumidificare l’ambiente togliendo afa e umidità responsabili di acuire la percezione del caldo estivo: ma è proprio l’uso esagerato del condizionatore che può causare uno stato di secchezza nasale che i medici chiamano rinite secca.
“La rinite secca – spiega Matteo Gelardi, responsabile del centro di rinologia del Policlinico Universitario di Bari – è un’infiammazione delle cavità nasali e della mucosa nasale che le riveste la cui funzione è proprio quella di umidificare l’aria respirata attraverso la produzione di muco. Per funzionare al meglio le mucose nasali producono, anche se non ce ne accorgiamo, circa trecento millilitri di muco al giorno ed è proprio questo muco che consente di imprigionare e raccogliere tutto il particolato che viene introdotto nelle cavità nasali attraverso il respiro e tra questi anche batteri, virus, pollini, ecc. il cui smaltimento è a carico delle cellule ciliate presenti nel naso. Alterazioni del microclima mettono a repentaglio il delicato equilibrio delle funzioni nasali e della mucosa che, privata della sua fisiologica protezione, il muco, reagisce con la produzione di croste che rappresentano solo il disturbo più visibile, ma in realtà è tutto l’organismo che viene messo a rischio senza le normali funzioni protettive del naso”.
“I principali responsabili del naso secco – chiarisce l’illustre otorinolaringoiatra – sono l’improprio impiego dell’aria condizionata in estate e del riscaldamento in inverno, ma anche l’inquinamento, il fumo, gli ambienti polverosi, i farmaci cortisonici e l’uso continuativo dei decongestionanti nasali. Il microclima alterato, si pensi ai mezzi di trasporto, aereo, treno dove l’aria condizionata è continuamente in funzione e dove si trascorrono tante ore, non è adatto al benessere del nostro naso che ha bisogno dell’umidità che viene infatti “reintrodotta” d’inverno per mitigare la secchezza creata dal riscaldamento domestico”.
“In questi casi – continua Gelardi – è utile l’impiego dell’acido ialuronico 0,3% ad alto peso molecolare espressamente progettato per i trattamenti topici delle cavità nasali di adulti e bambini, al fine di idratare la mucosa e ripristinare l’ottimale funzionalità1. L’acido ialuronico è una sostanza prodotta naturalmente dal corpo umano, ed è uno dei componenti più importanti dei tessuti connettivi fornendo idratazione, elasticità e resistenza ai tessuti”.
“L’acido ialuronico è disponibile in molte formulazioni, ma io ne consiglio l’utilizzo con apposito device portatile che consente di ottenere un diametro medio delle gocce nebulizzate comparabile a quello degli apparecchi tradizionali per l’aerosol2, abbinando la comprovata efficacia ad una maggiore praticità d’uso. La terapia è indicata non solo quando il problema è già esistente ma anche come prevenzione in chi è soggetto”, conclude lo specialista.