Cheratosi attinica: muratori,
contadini e pescatori più a rischio
I lavoratori all’aperto, i cosiddetti “outdoor workers”, come muratori, contadini, pescatori e marinai sono i più a rischio. Ma anche chi per passione trascorre molto tempo al sole come velisti, maestri di tennis, golfisti, sciatori e surfisti.
L’esposizione continua e senza protezione ai raggi UV è il principale fattore di rischio della cheratosi attinica, che si presenta sulla pelle con una macchia rossa ricoperta da squame, soprattutto sul viso, sul dorso delle mani e sulle braccia. Si stima che in Italia circa 400mila persone siano colpite da questa malattia, la maggior parte proprio per motivi professionali.
“In Paesi come la Germania i lavoratori a rischio hanno assicurazioni idonee a tutelare i danni da esposizione cronica al sole – spiega Giuseppe Monfrecola, professore ordinario di Dermatologia all’Università Federico II di Napoli -. In Italia non è così. Sarebbe opportuno valutare la possibilità di emanare norme che individuino e tutelino categorie professionali a rischio attinico. La legge oggi in vigore sulla sicurezza sul lavoro fa riferimento ai danni causati dalle radiazioni elettromagnetiche ionizzanti (raggi X) o non ionizzanti (ultravioletto e luce visibile), ma includendo solo le sorgenti artificiali. Invece il principale fattore di rischio è costituito proprio dall’esposizione cronica alle radiazioni solari”.