Medici in piazza: “Pronti allo sciopero
il 28 novembre”
I medici del servizio sanitario nazionale sono pronti allo sciopero, il 28 novembre, se il governo non darà risposte concrete alla loro protesta. Lo hanno annunciato i leader dell’intersindacale medica che oggi hanno spiegato, in una conferenza stampa, le ragioni delle manifestazioni in corso per il contratto, contro il precariato e per le assunzioni.
I camici bianchi si sono riuniti in sit in a piazza Montecitorio e stanno animando assemblee su tutto il territorio nazionale. “Oggi manifestiamo per avere certezze per quanto riguarda le risorse. Senza assunzioni, dopo anni di tagli, è a rischio l’accesso alle prestazioni e le liste d’attesa non potranno che allungarsi”, ha spiegato Massimo Cozza, segretario nazionale di Cgil Medici.
I medici del servizio sanitario pubblico chiedono più attenzione nella legge di Bilancio, per la quale propongono emendamento i cui punti principali sono la defiscalizzazione di produttività, salario accessorio, welfare aziendale. Sono pochi per garantire il servizio ai cittadini, dopo anni di tagli e di blocco del turn over. E si sentono anche maltrattati sul piano economico, con un rinnovo contrattuale su cui le certezze sono ben poche.
Il malessere dei camici bianchi, hanno spiegato oggi i leader dell’Intersindacale medica in una conferenza stampa, è forte e potrebbe sfociare in uno sciopero, già fissato per il 28 novembre, senza risposte entro il 24 novembre, giorno della presentazione degli emendamenti alla legge di Stabilità. Un piccolo spiraglio, ha ricordato il presidente della Cimo, Riccardo Cassi, è arrivato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ieri incontrando i sindacati si è impegnata a fare in modo che nel maxi emendamento, possano essere accolte le proposte dei medici.
“La legge di bilancio – ha detto Costantino Troise, segretario nazionale Anaao – si è dimenticata di medici, veterinari e dirigenti sanitari. Ovvero di chi, in questi anni di crisi economica, ha garantito, anche in carenza di risorse economiche, che il Servizio sanitario nazionale continuasse a tutelare la salute dei cittadini. I finanziamenti sono incerti ed esigui, il depauperamento delle risorse accessorie ha continuato indisturbato. Sono incerti i numeri anche per il finanziamento di nuova occupazione, per permetterci di rispettare gli orari europei e di stabilizzare i precari”.
“È una miscela – ha rilevato Troise – che appare punitiva verso una categoria che sta affrontando una professione sempre più pesante e pericolosa sul piano del contenzioso medico legale. Chiediamo di cambiare la legge di bilancio: serve più attenzione e rispetto per quello che facciamo, mettendo a disposizione dei medici pubblici gli stessi benefici che si hanno nel privato”.
All’interno della legge di bilancio, ha precisato Massimo Cozza, “c’è un fondo generale per la Pa che è vago. I fondi per i rinnovi contrattuali sono indistinti. Rischiamo che rimanga ben poco. E tutto questo non è esente da rischi. Veniamo da anni di tagli in sanità e di blocco del tour over. Se i medici non vengono sostituiti, le liste d’attesa rischiano di aumentare sempre di più”. La protesta coinvolge anche i veterinari, ha ricordato Pierluigi Ugolini, segretario Fvm, che ha spiegato come sia importante che, al di là della pressione per lo stanziamento delle risorse “i precari della ricerca trovino un contratto stabile”.
(Fonte: Adnkronos)