Secca o grassa, a ogni tosse il suo rimedio:
ecco i consigli degli esperti
Secca e stizzosa, grassa e profonda, insistente da fumatore. La tosse ha facce diverse e con l’arrivo dell’inverno torna all’attacco di giorno e di notte, togliendo la concentrazione o il sonno. Assosalute, l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione, insegna a capire le ragioni della tosse (un fastidio, ma anche “un meccanismo di difesa estremamente efficaace” per l’organismo) e a riconoscere, prevenire o trattare i ‘colpi’ diversi. A ogni tosse il suo perché, il suo scudo e il suo rimedio.
Lo scopo della tosse – ricordano gli esperti di Assosalute su www.semplicementesalute.it – è allontanare particelle, sostanze o addensamenti che si possono formare nell’apparato respiratorio dove ostacolano il normale passaggio dell’aria. In altre parole, grazie alla tosse ‘spazzina’ le vie respiratorie si ripuliscono da impurità (polveri e sostanze nocive) o secrezioni rimaste dopo un’infezione. Normalmente la tosse virale si autorisolve nel giro di alcuni giorni, ma se dura più di una settimana o si accompagna a espettorato anomalo (presenza di sangue, variazioni di colore), oppressione toracica e difficoltà respiratorie, è meglio consultare un medico. E se si accompagna a raffreddore e malessere generale, conviene trascorrere un paio di giorni a casa al caldo.
Fatta questa premessa, ecco le 3 versioni in cui la tosse si può presentare. La prima è la tosse secca e stizzosa, senza produzione di muco, che nasce in alto (gola, trachea, laringe) ed è uno dei primi sintomi delle malattie da raffreddamento. Poi c’è la tosse grassa o produttiva, che ha origine più in basso (bronchi) e porta a emissione di catarro; ha un suono cavernoso e in genere è spia di un’infezione virale che provoca ostruzione delle vie respiratorie. Infine c’è la tosse cronica detta ‘tosse del fumatore’: si presenta ciclicamente tutto l’anno, è causata da irritazione ed è sintomo di una costante infiammazione delle mucose respiratorie.
Cosa fare? Quando il colpo di tosse non è più occasionale, ma gli accessi si ripetono costantemente, la prima regola è cercare di capire di che tipo di tosse si tratta. Quindi in base alle caratteristiche del sintomo possono venire in aiuto i diversi farmaci da banco, quelli senza obbligo di prescrizione, contrassegnati in confezione dal bollino rosso che sorride.
Se la tosse è secca l’obiettivo sarà attenuare il sintomo e la sensazione di disagio, soprattutto di notte. Possono essere utilizzati i farmaci sedativi della tosse con funzione antinfiammatoria delle prime vie aeree (ad esempio pipazetato, destrometorfano, cloperastina, butamirato, levodropropizina, oxolamina anche in associazione) – suggerisce Assosalute – che riducono la sensibilità del centro della tosse alle stimolazioni inviate dalla mucosa infiammata di laringe e trachea.
Se invece la tosse è grassa è meglio utilizzare 2 categorie di medicinali: gli espettoranti che rendono il catarro più fluido (ad esempio guaifenesina, dropropizina, menglitato in associazione e sulfoguaiacolo) e i mucolitici che lo fanno meno consistente (come acetilcisteina, ambroxolo, bromexina, carbocisteina e sobrerolo).
Infine, i 5 consigli di Assosalute per prevenire e combattere la tosse:
1) Prestare attenzione agli ambienti eccessivamente secchi, specie in inverno quando il riscaldamento può ‘asciugare’ troppo l’ambiente facilitando l’irritazione delle vie respiratorie.
2) Mantenere il giusto livello di umidità ambientale, con umidificatori se l’aria è troppo secca o anche solo appoggiando salviette umide sui termosifoni. Inoltre, in caso di tosse grassa l’ambiente umido aiuta a produrre un muco più facilmente eliminabile.
3) Con l’irrigidirsi delle temperature è sempre bene non prendere freddo e coprire, oltre alla gola, anche il naso.
4) In caso di tosse grassa, è consigliabile consumare frequentemente bevande calde come tè e brodo, per favorire una riduzione dell’irritazione delle prime vie respiratorie e rendere più fluido il muco.
5) Soprattutto se la tosse è produttiva, si consiglia di dormire a pancia in giù per evitare che il catarro si accumuli in prossimità della laringe, creando così un colpo di tosse che disturberebbe il sonno.
(Fonte: Adnkronos)