Shopping compulsivo, alla base
c’è “fame” di autogratificazione
Milioni di italiani avvertiranno quell’irrefrenabile desiderio di acquistare qualsiasi oggetto o indumento a prezzo ribassato attratti da offerte convenienti e sconti imperdibili. Si tratta dello “shopping compulsivo”, una vera e propria patologia che colpisce soprattutto le donne. A fornire una dimensione del disturbo psichiatrico è lo psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, secondo cui all’origine del problema c’è un costante bisogno di gratificazione emotiva, riversata nell’acquisto spasmodico.
“Esiste una vera e propria patologia legata allo shopping – afferma Cucchi – ed è identificata dalla incapacità di scegliere di non comprare. Le persone che soffrono di tale disagio non possono fare a meno di comprare. Seppur reputino il comportamento del tutto disfunzionale, alla fine non riescono a sottrarsi”.
“Il meccanismo che lega tutti noi allo shopping compulsivo, ovvero quello patologico – spiega lo psicologo – è la gratificazione emotiva di cui abbiamo bisogno costantemente. La cosa in sé è fisiologica, ma quando le nostre giornate vengono scandite dall’acquisto come unica forma di gratificazione a quel punto è evidente il problema: manca la felicità la soddisfazione, si vive in apnea fra regole e aspettative sociali. Ci troviamo di fronte a persone con un forte senso di precarietà e di sfiducia in sé”.
Per non farsi sconfiggere dallo shopping compulsivo, e vivere con serenità il momento dei saldi, Michele Cucchi elenca infine 4 consigli:
1) GODITI I PICCOLI MOMENTI – Imparare a gratificarsi sempre nelle giornate, concedendosi piccole coccole in varie forme, ci aiuterà a ritrovare un equilibrio con una parte di noi che esiste e va rispettata e, soprattutto, ascoltata.
2) FACCIAMOCI UNA DOMANDA E DIAMOCI UNA RISPOSTA – Porsi sempre la domanda “Le cose che faccio e che mi pesano potrei farle diversamente?” o “E’ proprio quello che voglio o è qualcosa che sto subendo?” Abbiamo sempre una alternativa e spesso ci costringiamo a fare cose che alla fine non ci rendono felici.
3) IL PRIMO PASSO È PIACERSI – Dobbiamo imparare a piacerci, non siamo perfetti e spesso le nostre aspettative devono essere viste come opportunità e non come esami da centrare, come stimoli alla crescita, non sentiamoci sbagliati perché non otteniamo ciò che gli status sociali ci impongono. Apprezziamoci anche con i nostri difetti.
4) AFFRONTA LE TUE PAURE – Non evitiamo le nostre paure ma guardiamole dritte negli occhi: questo ci farà sentire molto più forti. Non cadiamo nella tentazione di mentire a noi stessi nascondendoci le nostre fragilità, sarebbe solo l’ennesimo autogol.
(Fonte: Adnkronos)