Terzo trapianto di rene “samaritano”
in Italia, altri due già avviati
Una donazione di rene ‘samaritana’, ovvero offerta a un malato sconosciuto che ha innescato una catena di trapianti tra cinque coppie donatore-ricevente non compatibili tra loro. È il terzo trapianto samaritano in Italia, avviato dalla generosità di un panettiere di Vicenza che ha coinvolto pazienti e donatori di Pisa, Palermo e Parma, come ha spiegato il direttore del Centro nazionale trapianti, Alessandro Nanni Costa, illustrando gli ultimi dati italiani del settore. “Questa donazione è un grande gesto di generosità gratuita, che permette a diverse persone di ritornare una vita normale – ha detto – ma non è l’unica perché altre due sono state già avviate. E potranno essere realizzate presto grazie a un altro donatore di Vicenza e uno siciliano”.
Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, ha personalmente ringraziato il donatore samaritano, chiamandolo al telefono in conferenza stampa. “Voglio ringraziare – ha detto Lorenzin ai giornalisti – le persone che fanno un gesto così disinteressato e grande: donare un proprio organo per aiutare una persona che non conosce. E da questo gesto nasce la possibilità di altre persone di vivere”. La catena samaritana, presentata oggi, ha avuto luogo in due tempi, dal 4 al 5 dicembre e dal 2 al 3 gennaio, con trapianti di rene da vivente in modalità cross-over. Per realizzarla è stato necessario studiare il donatore samaritano per stabilire le compatibilità.
“Abbiamo fatto gli esami prima del periodo natalizio – racconta Nanni Costa – perché il donatore, da buon panettiere, aveva molto lavoro da fare a Natale”. E’ stato poi necessario arruolare coppie donatori-riceventi incompatibili tra loro, selezionare quelle compatibili con il donatore samaritano, studiare i donatori e i riceventi idonei, prima di passare ai veri e propri trapianti. Quattro i centri trapianto che hanno collaborato alla catena di solidarietà: l’ospedale San Bartolo di Vicenza; l’ospedale Civico di Palermo; l’ospedale di Cisanello di Pisa; gli ospedali Riuniti di Parma. Importante anche la collaborazione della polizia di Stato che ha assicurato il rapido trasporto degli organi, con l’aiuto del personale della polizia stradale.
(Fonte: Adnkronos)