Utero in affitto, il tribunale dice sì
ai gemelli con due papà
Sono figli biologici di due padri italiani diversi, coniugati fra loro. I piccoli, nati negli Stati Uniti con la tecnica della ‘gestazione per altri’ o maternità surrogata, a pochi mesi di vita sono già diventati protagonisti di una controversia giuridica. A Milano l’Ufficiale di Stato Civile aveva infatti rifiutato la richiesta dei genitori di trascrivere gli atti di nascita nel registro, con la conseguenza che i bambini non potevano neanche avere la cittadinanza italiana. Ora, dopo che il tribunale in primo grado ha rigettato il ricorso della coppia gay, arriva la decisione della Corte d’Appello di Milano che ordina all’ufficiale di Stato civile di trascrivere integralmente nel registro degli atti di nascita i certificati.
I bebè, che sono figli di entrambi i papà negli Stati Uniti, rimangono figli del solo papà biologico – come indicato negli atti di nascita – benché riportino il cognome (doppio) di entrambi e nonostante siano definiti ‘gemelli’ nella sentenza in questione.
A raccontare la loro storia sono i legali Manuel Girola e Luca di Gaetano di Rete Lenford – avvocatura per i diritti Lgbti che, con il dottorando di ricerca in giurisprudenza Giacomo Cardaci, hanno patrocinato il caso dei due genitori soci dell’associazione Famiglie Arcobaleno.
L’ufficiale di Stato civile milanese aveva ritenuto la richiesta dei due papà contraria all’ordine pubblico, perché i bambini sono nati con maternità surrogata (tecnica riproduttiva vietata in Italia dalla legge 40) e perché riportavano i cognomi di entrambi i papà. Una lettura accreditata dal tribunale in primo grado. Ma la coppia ha deciso di impugnare il provvedimento: per effetto della mancata trascrizione degli atti di nascita, i bambini non potevano essere riconosciuti in Italia come figli dei loro padri.
Secondo la Corte d’appello, che ha di fatto ribaltato la decisione di primo grado, gli atti di nascita dei due gemelli non contrastano con l’ordine pubblico, spiegano i legali. Nel provvedimento viene evidenziato che il compito del giudice è salvaguardare l’interesse preminente dei minori, che – come affermato in precedenza dalla Corte di Cassazione – si sostanzia nel diritto a conservare lo status di figlio, a circolare liberamente nel territorio italiano ed europeo, ad essere rappresentato dal genitore nei rapporti con le istituzioni italiane, e a preservare la propria identità.
Un altro aspetto, evidenziato dall’avvocato Girola, è che “è stata ordinata la trascrizione integrale del certificato di nascita dei due rispettivi bimbi: ciascuno di loro avrà dunque il cognome di entrambi i padri e l’indicazione della dicitura ‘gemello'”. Anche se, nei fatti, lo Stato italiano riconosce alla nascita solo un genitore, quello biologico. E giuridicamente i bambini non sono quindi fratelli.
(Fonte: Adnkronos)