Corruzione nella sanità, sprechi
e inefficienze costano 23 miliardi di euro
Conto salato per l’Italia a causa della corruzione e degli sprechi in sanità. Nel nostro Paese infatti malaffare e inefficienze sottraggono risorse ai servizi assistenziali per un totale di circa 23 miliardi di euro, pari al 25% del totale delle spese sanitarie sostenute annualmente (equivalente a 110 miliardi). Se ne è parlato al convegno che si è svolto a Roma – all’Auditorium Cosimo Piccinno del ministero della Salute – dal titolo ‘L’etica nella professione e nelle organizzazioni’, organizzato dall’Associazione medici diabetologi (Amd).
“Nel nostro sistema sanitario non è possibile isolare il fenomeno della corruzione da quello dell’inadeguata gestione organizzativa e degli sprechi, che si traducono in risorse sottratte ai servizi sanitari. In particolare le attività di prevenzione nell’area del diabete, fondamentali per evitare il dilagare di questa vera e propria epidemia – commenta Maria Franca Mulas, coordinatrice del Gruppo Diabetologia Misurata, Amd – Un comportamento etico si concretizza proprio nelle scelte operate quotidianamente, ad esempio nella scelta del farmaco più appropriato, nel rapporto con le aziende, con le organizzazioni e con gli altri operatori. Come operatori abbiamo la responsabilità di crescere professionalmente al fine di prevenire comportamenti che, a causa di un certo grado di inconsapevolezza e inerzia, contribuiscono a quelle storture e inefficienze del sistema che ben conosciamo”.
Secondo il Transparency International Italia – Associazione contro la corruzione, il problema è determinato da fattori quali l’asimmetria informativa (la mancata comunicazione trasparente tra pazienti, operatori, aziende produttrici e ufficiali responsabili della spesa), la grande complessità del sistema sanitario (difficoltà e analisi di raccolta delle informazioni, di sviluppo della trasparenza, di prevenzione della corruzione), l’incertezza del mercato della sanità (difficoltà per i decisori di prevedere la diffusione di malattie per allocare risorse comprendere i costi e l’efficacia delle cure).
Si stima infatti che il tasso medio di corruzione e frode in sanità sia del 5,59%, con un intervallo che varia tra il 3,29 e il 10%. Per la sanità italiana, che vale circa 110 miliardi di euro annui, questo si tradurrebbe in circa 6 miliardi di euro sottratti ai servizi assistenziali. Se a questi si aggiungono i costi di sprechi e inefficienze, il conto salirebbe a oltre 23 miliardi di euro.
Amd “si sta adoperando per rendere più trasparenti i comportamenti professionali dei propri iscritti, iniziando con attività dedicate all’educazione alla legalità e alla consapevolezza etica dell’agire professionale. Arrivando poi a fornire strumenti funzionali nel guidare sia le scelte tecniche, sia le relazioni con il paziente, i rapporti tra operatori e con le organizzazioni sanitarie, le aziende e le istituzioni, anche alla luce del Piano nazionale anticorruzione 2016, che richiede agli ordini professionali un sempre maggiore impegno in termini di formazione e controllo”, dichiara Nicoletta Musacchio, presidente nazionale Amd.
(Fonte: Adnkronos)