Medici non obiettori assunti
al San Camillo di Roma, è polemica
Prenderanno servizio all’ospedale San Camillo di Roma “a breve, entro il 1 marzo”, i due nuovi medici non obiettori vincitori del concorso a tempo indeterminato indetto per trovare operatori da assegnare “al Day Hospital e Day Surgery per l’applicazione della legge 194”. Secondo quanto si apprende dalla struttura sanitaria di Monteverde, infatti, “il concorso si è concluso ieri”.
È stato autorizzato dalla Regione Lazio per garantire un servizio sanitario, il cui accesso in molti ospedali italiani è ostacolato dal diffuso ricorso all’obiezione di coscienza. I due medici neoassunti verrano dunque destinati unicamente al servizio di interruzione volontaria di gravidanza.
ZINGARETTI – “Il Lazio cambia” afferma il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, annunciando l’assunzione di ginecologi non obiettori all’ospedale San Camillo. Il bando per il concorso regionale, anticipato dal quotidiano ‘La Repubblica’, era finalizzato proprio alla ricerca di dirigenti medici non obiettori.
Ma sul concorso è polemica. “La Cei entra a gamba tesa nella sacrosanta attuazione della legge 194 che il presidente della Regione Lazio, Zingaretti, vuole garantire assumendo al San Camillo medici non obiettori” dice Laura Garavini, dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo Pd della Camera, commentando così le dichiarazioni di Don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, secondo cui l’obiezione di coscienza è un diritto di natura costituzionale e la decisione snatura l’impianto della legge 194.
“La decisione di Nicola Zingaretti – aggiunge Garavini – non snatura affatto l’impianto della legge ma, al contrario, la attua, proprio ciò che dovrebbe essere fatto in tutte le regioni del nostro paese, dove non sempre le donne possono esercitare il diritto stabilito da una legge che tutti riconoscono come equilibrata e di grande buonsenso anche nella prevenzione degli aborti. Grazie Presidente Zingaretti – conclude Garavini – le donne del Lazio ti sono grate sicuramente”.
RADICALI – “Il concorso riservato a soli medici non obiettori, indetto dall’ospedale San Camillo” di Roma “è una misura non solo necessaria, ma ormai indispensabile” secondo Riccardo Magi e Antonella Soldo, segretario e presidente di Radicali Italiani. “Nel quadro complessivo, che vede 7 ginecologi su 10 fare obiezione di coscienza – osservano – l’applicazione della legge 194 è infatti a rischio in buona parte del Paese. Ci sono regioni, come il Molise, dove i medici non obiettori sono soltanto 2, e il carico di interruzioni volontarie di gravidanza per ognuno è di 4,7 a settimana. Ecco perché i bandi come quello del San Camillo andrebbero estesi a tutte le regioni, affinché nei reparti di ginecologia vi sia almeno il 50% di personale non obiettore, come noi Radicali chiediamo da tempo”.
“La tutela dell’obiezione di coscienza prevista dalla 194 – proseguono Magi e Soldo in una nota – non può confliggere con il diritto ad accedere all’interruzione volontaria di gravidanza, sancito dalla stessa legge. Le Regioni devono garantire piena applicazione della legge e il ministero della Salute vigilare affinché ciò accada in tutta Italia: entrambi i compiti però risultano troppo spesso disattesi, a scapito dei diritti delle donne e del personale sanitario”.
(Fonte: Adnkronos)