Eutanasia, Cappato: “Altri due
in attesa di morte assistita”
“Ci sono altre persone in attesa, in particolare due persone che hanno già appuntamenti in Svizzera e che noi aiuteremo. L’una materialmente e l’altra economicamente. Questa nostra attività continuerà fino a quando saremo fermati”.
È quanto ha dichiarato l’esponente radicale Marco Cappato, all’uscita della caserma dei carabinieri in centro a Milano, dove si è autodenunciato sul caso di Dj Fabo. Per queste due persone Cappato non ha voluto fornire generalità, ma dalla clinica Dignitas di Zurigo è già arrivato “il semaforo verde”.
Noi “non vogliamo tolleranze per fare ‘all’italiana’ quello che stiamo facendo – ha aggiunto – ma vogliamo continuare a farlo in uno stato di diritto”. E ha ribadito: “È il momento di avere buone regole”.
Cappato è indagato dalla Procura di Milano con l’accusa di “aiuto al suicidio”. “Se un processo servisse a creare un precedente per superare le condizioni di clandestinità nelle quali tante persone sono costrette a reagire, – ha dichiarato – sarebbe una buona occasione. Se Fabo ha resistito qualche giorno o settimana in più, è perché ha sentito che la sua storia sarebbe servita ad altri”.
(Fonte: Adnkronos)