Avere una laurea protegge
da diabete e obesità
Avere un titolo di studio protegge da diabete e obesità: per le persone con solo la licenza elementare, infatti, il rischio diabete è quasi tre volte più elevato rispetto ai laureati, e controllando l’effetto dell’età anche l’eccesso di peso raddoppia tra i meno istruiti. E’ quanto emerso nella decima edizione dell’Italian Diabetes & Obesity Barometer Report, promossa da Italian Barometer Diabetes Observatory (Ibdo) Foundation in collaborazione con Istat, a Roma alla Camera dei Deputati nel corso di un incontro promosso da Daniela Sbrollini, vice presidente della XII Commissione affari sociali e sanità della Camera dei Deputati.
“Nella popolazione adulta, eliminando l’effetto dell’età, un laureato ha un rischio di ammalarsi di diabete quasi tre volte più basso di chi ha solo la licenza elementare, per le donne lo svantaggio tra le meno istruite è ancora più elevato”, dice Roberta Crialesi, dirigente Servizio sistema integrato salute, assistenza, previdenza e giustizia, Istat. Dalle rilevazioni Istat 2015 emerge come la disuguaglianza sociale sia particolarmente accentuata a partire dai 45 anni. Tra i 45 e i 64 anni la prevalenza del diabete è del 2,9% tra i laureati, del 4% tra i diplomati, mentre raggiunge il 9,8% tra coloro che hanno al massimo conseguito la licenza elementare. Forte il legame con gli stili di vita: la prevalenza di diabete è pari al 15,1% tra le persone obese – solo il 3,6% tra i normopeso – e all’8,6% tra chi non pratica attività fisica, rispetto al 1,7% tra coloro che praticano abitualmente una attività sportiva.
Anche per quanto riguarda l’obesità e il sovrappeso sono marcate le differenze rispetto al titolo di studio conseguito: tra le persone con almeno la laurea le persone sovrappeso e obese sono il 32,8%, quota che sale al 42,8% tra i diplomati e al 52,7% tra chi ha la licenza media, per raggiunge il 60,4% tra quanti hanno conseguito al massimo la licenza elementare. Tale andamento si osserva in tutte le fasce di età, sia per gli uomini che per le donne.
In Italia – ricorda Ibdo Foundation – il diabete colpisce 3,27 milioni di persone, una su 18, a cui va aggiunto circa 1 milione di persone che non sanno di avere la malattia. Il diabete e le malattie correlate hanno causato quasi 75 mila morti nel 2015. Sovrappeso e obesità colpiscono 1 italiano su 10, oltre 21 milioni di connazionali, e l’Italia risulta ai primi posti in Europa per obesità infantile, la prevalenza dei bambini obesi è del 9,8% con percentuali più alte nelle regioni del centro e del sud.
“Il diabete è decisamente una patologia ‘sociale’ dal momento che, per la sua elevata prevalenza, coinvolge di fatto la popolazione intera – dichiara Domenico Cucinotta, coordinatore Italian Barometer Diabetes Report e direttore del dipartimento di medicina clinica e sperimentale dell’Università di Messina – Nel nostro paese infatti, considerando i più di 3,5 milioni di persone con diabete noto, i circa 1,5 milioni che non sanno di averlo e i 4,5 milioni con prediabete, risulta che quasi 10 milioni di italiani devono fare i conti o sono comunque destinati a fare i conti con questa patologia, e a questi vanno aggiunti i loro familiari. Tra 10 anni, in ogni famiglia italiana vi sarà una persona con diabete o un soggetto prediabetico”, conclude.
(Fonte: Adnkronos)