Come ridurre lo stress in 5 mosse:
i consigli dello psicologo
Un manualetto da portare sempre con sé, per zittire la mente e ottenere la serenità giusta per affrontare la vita grazie a semplici e brevi tecniche da applicare anche mentre si sta aspettando l’autobus: si tratta di ‘Vademecum Antistress’ (Roi Edizioni), il nuovo libro dello psicologo Giulio Cesare Giacobbe dedicato allo stress, quell’affollamento di pensieri che fa contrarre i muscoli e impedisce alle donne e agli uomini di essere “imperturbabili ed efficienti come 007”. Ecco in sintesi alcuni preziosi consigli dello psicologo da consultare in caso di necessità:
1) Quanto basta. Tieni conto di una cosa – ricorda Giacobbe – un po’ di stress è necessario per vivere. Senza, saremmo come una bambola gonfiabile, bucata. Bella, magari, ma inutilizzabile. Un po’ di stress ci vuole. Ma non troppo. Insomma ‘QB’ (quanto basta).
2) Affronta la realtà. Affrontarla non crea stress. Se lo stress ci rimane incollato addosso è perché continuiamo a creare paure immaginarie. E facciamo questo perché confondiamo il possibile con la realtà. Le paure immaginarie infatti riguardano il possibile, non la realtà. Osservare i propri pensieri come oggetti distinti da sé li priva della loro carica emotiva quindi dissolve le paure immaginarie.
3) Attiva la coscienza. Se vogliamo eliminare lo stress – sottolinea – dobbiamo agire sulla nostra mente per impedirle di costruire paure immaginarie. E per farlo occorre attivare una funzione del cervello che non usiamo quasi mai: la coscienza. Osservare i propri pensieri come oggetti distinti da sé li priva della loro carica emotiva quindi dissolve le paure immaginarie.
4) Vivi nella natura. La natura è il nostro vero ambiente. Quella dei prati, degli alberi, del cielo e delle nuvole, del vento e dei tramonti, dei cavalli, dei pesci, degli uccelli. Il problema e che non la vediamo più. Noi abbiamo intorno cemento, palazzi, strade, semafori, strisce pedonali, automobili, moto, puzza, rumore, fumo, smog. Per forza, siamo stressati. Se però proprio non puoi farlo, fai una cosa: portati in tasca una foto della natura. Quella che piace a te. Tirala fuori e guardala. E poi recita questo mantra: ‘Io sono qui, ora, nel mondo che mi circonda. Questa è la realtà’.
5) Pensa Zen. Lo Zen è azione compiuta con l’attenzione rivolta all’azione e alla sua interazione con l’ambiente, senza interferenza del pensiero. Non significa non pensare. Ma pensare soltanto a ciò che si deve fare. Usare il pensiero per ciò per cui è stato creato. Un pensiero che si trasforma immediatamente in azione è un pensiero sano. Un pensiero che non si trasforma in azione – conclude Giacobbe – è un pensiero malato.
(Fonte: Adnkronos)