L'infezione da Anisakis in aumento

Vermi da sushi, medici in allarme
per la crescita di casi

di oggisalute | 15 maggio 2017 | pubblicato in Attualità
sushi

Una febbriciattola che durava da una settimana, vomito, dolori addominali da contorcersi. Un uomo sano di 32 anni finisce in ospedale con questi sintomi e i medici cominciano a indagare. Nei giorni precedenti – emergerà dopo un’anamnesi approfondita – fra i suoi pasti c’era stato il sushi. E la causa dei suoi dolori viene letteralmente ‘fotografata’ durante l’endoscopia gastrointestinale nel tratto digestivo superiore: solidamente attaccati alla mucosa c’era una massa di parassiti filiformi. L’Anisakis ha colpito ancora. La storia del 32enne arriva dal Portogallo e ha trasformato i ‘vermi da sushi’ in un caso da rivista scientifica, guadagnandosi le pagine di ‘Bmj’. Ma è solo una delle tante.

E i medici dopo aver descritto l’evoluzione clinica del paziente tirano le conclusioni e lanciano un monito: “A causa dei cambiamenti nelle abitudini alimentari, l’infezione da Anisakis è una malattia crescente nei paesi occidentali – scrivono gli autori, gastroenterologi dell’Hospital de Egas Moniz e dell’Hospital da Luz di Lisbona – dovrebbe essere sospettata nei pazienti con una storia di consumo di pesce crudo”, o anche di frutti di mare ‘al naturale’, pescati e mangiati. Per il 32enne portoghese c’è stato il lieto fine: ha visto sparire velocemente i sintomi dopo che le larve sono state rimosse dal suo intestino. Mentre la sua disavventura e l’allarme lanciato dai camici bianchi sono rimbalzati sui media internazionali. Come occasione di riflessione sul fatto che, complice la passione dilagante per il sushi, l’impatto di patologie scatenate dall’Anisakis è in crescita.

Sempre più spesso dietro dolori addominali acuti si nascondono proprio zoonosi causate da questi nematodi parassiti. “Se la maggior parte dei casi sono stati descritti in Giappone proprio in virtù delle abitudini alimentari, tuttavia la patologia viene sempre più riconosciuta nei paesi occidentali”, scrivono gli esperti. “I pazienti possono avere sintomi allergici come angioedema, orticaria e anafilassi. I sintomi gastrointestinali includono dolori addominali, nausea e vomito e complicazioni come sanguinamento digestivo, ostruzione intestinale, perforazione e peritonite”. Il rischio è anche quello di finire d’urgenza sotto i ferri del chirurgo. I responsabili di questi sintomi vanno inquadrati tempestivamente. E nella diagnosi, concludono gli specialisti, come nel trattamento della patologia, l’endoscopia svolge un ruolo importante.

(Fonte: Adnkronos)

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