Capodanno: baci sotto il vischio?
Italiani imbarazzati dall’alito cattivo
Una tradizione celtica ormai ‘sdoganata’ anche da noi: il benaugurale bacio sotto il vischio, che però è insidiato dallo stato di salute della nostra bocca. Secondo una ricerca realizzata da Gfk per Gsk Consumer Healthcare sul rapporto tra gli italiani e la loro salute orale, per il 60% degli italiani l’alito cattivo è causa di imbarazzo sociale e influenza negativamente le relazioni con le altre persone. Nel mirino dell’indagine l’alitosi, che coinvolge circa 30 milioni di italiani almeno una volta nella vita ed è considerata come il terzo problema più rilevante fra i disturbi del cavo orale, dopo la formazione di placca e tartaro e i denti sensibili.
Oltre 5 pazienti su 10 che decidono di rivolgersi al dentista sono spinti infatti dalla percezione di soffrire di alitosi. “Soffrire di alitosi è un problema invalidante a livello sociale, che frequentemente influisce sulle relazioni interpersonali – spiega Alessandro Crea, docente di Parodontologia all’Università Cattolica di Roma – L’alito cattivo talvolta non viene collegato alle effettive cause e viene per questo sovente sottovalutato. Si stima che l’80-90% delle volte la causa sia da ricercare nella bocca e sia dovuta ai batteri presenti attorno ai denti e sul dorso della lingua. Teniamo presente che chi soffre di malattie gengivali è molto più soggetto ad alitosi”.
Le persone che realizzano di soffrire di alitosi tendono a limitare i contatti ravvicinati con gli altri: spesso finiscono per evitare di parlare e rinunciare alle espressioni affettuose nei confronti di partner, amici o figli. Recenti studi rivelano come l’alitosi può essere la conseguenza di una cattiva igiene orale, dei primi segnali di parodontite o della presenza di carie. Nella bocca i batteri anaerobi, ovvero che vivono in assenza di ossigeno, si annidano infatti nelle tasche parodontali, nelle lesioni cariose o più spesso sulla superficie della lingua, producendo un odore sgradevole e di diversa intensità a seconda del livello di gravità. Questi batteri, inoltre, possono causare l’infiammazione delle gengive che, se non curata, può aggravarsi in parodontite.
Ecco dunque 10 semplici regole suggerite da Alessandro Crea:
1) Lavarsi accuratamente i denti 2 o massimo 3 volte al giorno dopo i pasti principali.
2) Utilizzare gli strumenti salva-igiene: spazzolare bene i denti per almeno 3-4 minuti, pulendo anche gli spazi tra i denti e le gengive utilizzando uno spazzolino adatto alla sensibilità dei propri denti.
3) Detergere regolarmente la lingua con lo spazzolino, meglio ancora con gli appositi nettalingua.
4) L’impiego di un collutorio, sempre dietro suggerimento del dentista o dell’igienista dentale, può aiutare.
5) Ridurre, o ancora meglio eliminare, il consumo di sigari, sigarette e pipe.
6) Non abusare di caffè e vino, perché rallentano la produzione della saliva che ha il compito principale di lavare via i batteri e tenere la bocca pulita.
7) Minimizzare il consumo di formaggio e salumi, dal momento che i loro amminoacidi favoriscono la formazione di composti volatili molto pestiferi perché contenenti zolfo.
8) Evitare di mangiare cibi alleati dell’alito cattivo come aglio e cipolla.
9) Per una prima veloce autodiagnosi, utilizzare i metodi suggeriti dal dentista per capire se si è colpiti o si ha un principio di alitosi. Il più semplice è leccare l’interno del polso con la parte posteriore della lingua e attendere qualche istante che la saliva si asciughi: se, annusando il polso, l’odore residuo risulta sgradevole probabilmente è presente alitosi.
10) Prenotare periodicamente una visita di controllo dal dentista per poter intercettare in tempo eventuali disturbi e, quando necessario, una seduta di igiene dentale.
(Fonte: Adnkronos)