Analisi genetica

Fbi svela il mistero
dell’antica mummia egizia

di oggisalute | 10 aprile 2018 | pubblicato in Attualità
mummia

Più dell’archeologia poté una tecnologia avanzata di analisi del Dna. A risolvere il mistero lungo oltre un secolo dell’identità di una mummia egizia vecchia 4.000 anni è stata infatti l’Fbi, grazie a una sofisticata apparecchiatura di analisi genetica. Dal 1915 gli studiosi si sono interrogati sulla testa mozzata scoperta nell’angolo di una tomba saccheggiata a Deit el-Bersha, un’antica necropoli egizia. Gli archeologi hanno scoperto che la tomba era appartenuta a un governatore chiamato Djehutynakht e a sua moglie, ma non sono stati in grado di capire se la testa fosse di un maschio o di una femmina. C’è voluta una scienziata forense dell’Fbi e una tecnologia avveniristica per il sequenziamento del Dna, per stabilire con certezza che la testa apparteneva al governatore stesso.

Odile Loreille, biologa dell’Fbi, ha trapanato un dente estratto dal cranio e raccolto la polvere della polpa, sciogliendola poi in una soluzione chimica. Quindi il campione è stato sottoposto a mappatura del Dna. Controllando il rapporto tra cromosomi sessuali, la ricercatrice è stata in grado di dedurre che la testa apparteneva a un uomo. Lo studio dell’Fbi è pubblicato su ‘Genes’. “Non pensavo che avrebbe funzionato, pensavo che” il reperto “fosse troppo degradato, o che non ci fosse abbastanza materiale”, ha spiegato Loreille alla Cnn. “Sono rimasto felicemente sorpresa – ha aggiunto – Siamo stati fortunati”.

(Fonte: Adnkronos)

 

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