Chirurgia mininvasiva, l’esperto:
“Ecco il galateo della sutura”
Un lavoro di cesello per garantire la perfetta riuscita di un intervento chirurgico. È quello a cui quotidianamente si dedicano i chirurghi, supportati dalle nuove frontiere della laparoscopia e delle tecniche mininvasive. Saranno le suture in laparoscopia al centro del master che si svolgerà lunedì 25 e martedì 26 giugno all’ospedale “Sacro Cuore – Don Calabria” di Negrar, nel Veronese. Il corso sarà completato, mercoledì 27 giugno, da un’esercitazione pratica su cadaveri, grazie a cui si applicherà quanto appreso durante le due giornate di studio.
Per capire meglio di che si tratta, abbiamo fatto qualche domanda al direttore del master Marcello Ceccaroni, responsabile del Dipartimento per la tutela della salute e qualità di vita della donna, Uoc di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “Sacro Cuore – Don Calabria”.
Dottor Ceccaroni, in cosa consiste questo nuovo corso?
“Si parlerà approfonditamente delle suture in laparoscopia. Ci saranno una serie di lezioni teorico-pratiche e di esercitazioni dirette ai simulatori. Verranno affrontati i temi base che sono quelli di come si esegue un nodo intracorporeo ed extracorporeo, come si eseguono le suture più semplici in laparoscopia, fino a riproporre le tecniche di suture molto più complesse, come le quelle dopo gli interventi di isterectomia, per cui si deve suturare la cupola vaginale, oppure suture di viscere. Insomma, si discuterà di tutto quello che si fa in un centro come il nostro, dove si pratica chirurgia di alta complessità”.
Si discuterà anche di nuove tecniche e supporti, non è così?
“Sì, dedicheremo approfondimenti sull’ergonomia in sala operatoria, ovvero il corretto posizionamento degli strumenti, per poter effettuare una sutura ed una chirurgia più performante. Saranno anche presentate le tecnologie e gli strumenti per eseguire vari tipi di suture, come portaghi, passafili, controportaghi. Verrà spiegato, se vogliamo, un vero e proprio ‘galateo della sutura’, con esercitazioni pratiche nei simulatori. Ci saranno, poi, degli interventi di chirurgia in diretta dalla sala operatoria, dove il corsista potrà seguire noi chirurghi che svolgiamo direttamente gli interventi”.
Quale sarà la particolarità del master?
“Ci soffermeremo sulle tecniche standardizzate nel nostro ospedale, che ha la caratteristica, soprattutto per la patologia endometriotica, di avere la casistica più vasta al mondo. Quando parliamo di una metodica di lavoro, ad esempio, sulle suture per endometriosi, presentiamo un’esperienza che deriva da migliaia di pazienti. La nostra forza è legata ad un sistema che permette non solo l’esecuzione della sutura, perché un bravo chirurgo sutura anche con un filo per cucire i pantaloni, ma anche tutte le innovazioni tecnologiche che abbiamo a disposizione”.
Potrebbe fare qualche esempio?
“Certamente. Tra le novità, presenteremo portaghi e controportaghi molto ergonomici, recentemente da noi personalizzati. Abbiamo progettato insieme agli ingegneri, alcuni portaghi che sono più leggeri e possono essere usati anche dai mancini. Si tratta di piccole chicche di tecnologia che sono state da noi brevettate e che adesso fanno parte del nostro lavoro quotidiano”.