Trapianti d’utero tra gemelle,
nato primo bimbo al mondo
E’ nato pochi giorni fa a Bologna il primo bimbo al mondo concepito dopo un trapianto di utero donato alla neomamma dalla propria sorella gemella. Il parto cesareo ha avuto luogo questa mattina presso il Policlinico Sant’Orsola di Bologna ed è stato eseguito da un’equipe internazionale. La procedura si è svolta in modo regolare e ha portato alla nascita di un bambino del peso di 2 chili 970 grammi. Le condizioni cliniche del neonato e della madre sono buone.
Protagoniste della storia sono una donna residente in Italia e la gemella omozigote che ha deciso di donarle il proprio utero. Un grande atto di amore concretizzatosi grazie anche al contributo di un team di medici internazionale composto da professionisti di fama mondiale. Il trapianto, infatti, è stata eseguito dall’equipe medica svedese di Mats Brännström, direttore della Clinica Stockholm Ivf (Gruppo Eugin) e pioniere della tecnica del trapianto di utero, presso la Clinica Universitaria Pediatrica di Belgrado diretta da Zoran Radojicic nel mese di marzo 2017. All’intervento hanno preso parte anche Milan Milenkovic, Mirorslav Djordjevic e Stefan Tullius, direttore della Divisione Trapianti del Brigham and Women’s Hospital presso la Harvard Medical School.
L’espianto è durato 10 ore, mentre il trapianto è durato 5 ore per un totale di 15 ore di complessa procedura chirurgica. Il decorso è stato regolare e privo di complicazioni per entrambe le pazienti. E’ stato poi effettuato un trattamento di procreazione assistita presso la Stockholm Ivf con un embrione crioconservato della coppia che ha dato origine alla gravidanza. Per tutta la durata della gravidanza, che ha avuto un regolare decorso, la paziente è stata seguita da Luca Gianaroli, direttore scientifico del S.I.S.Me. R. di Bologna, centro di ricerca per la fecondazione assistita scelto da Brännström.
Il parto di oggi coincide con il 40esimo anniversario della nascita della prima bambina concepita tramite fecondazione assistita (avvenuta il 25 luglio 1978) e con il 60° anniversario della nascita del primo bambino da madre sottoposta a trapianto di rene, anche in quel caso donato dalla sorella gemella. “Quella di oggi è una pietra miliare sia nel campo della medicina della riproduzione che in quello dei trapianti – afferma Brannstrom – questo successo si aggiunge a quelli già ottenuti nei trapianti madre-figlia in cui abbiamo una percentuale di bambini nati dell’85%”.
“Il trapianto tra gemelli – ricorda Stefan Tullius – ci riporta alle origini dei primi interventi chirurgici di trapianto avvenuti più di 60 anni fa, quando la prima operazione di successo fu un trapianto di reni tra due gemelli identici. Siamo davanti a una procedura unica nel suo genere, poiché non solo è stato coinvolto u n gruppo internazionale di specialisti, ma anche pe r il grande altruismo della scelta della sorella della paziente di donarle il proprio utero”.
Anche Gianaroli commenta con entusiasmo il buon esito di questo lungo percorso: “Questo incredibile risultato è frutto della combinazione di alcune delle più sofisticate tecniche chirurgiche e delle importanti innovazioni tecnologiche nel campo della procreazione assistita, che oggi permettono di offrire soluzioni anche a casi di infertilità e sterilità fino a ora considerati senza speranza, se non ricorrendo alla maternità surrogata, tecnica peraltro vietata in molti Paesi”.
(Fonte: Adnkronos)