Ricerca farmaceutica

Parma culla dell’innovazione,
produrrà nuovo anti-Hiv per il mondo

di oggisalute | 15 ottobre 2018 | pubblicato in Attualità
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E’ stato inaugurato venerdì a San Polo di Torrile, Parma, un nuovo impianto di Gsk, la multinazionale GlaxoSmithKline, dedicato alla produzione e al confezionamento di fostemsavir, un farmaco sperimentale per l’infezione da Hiv. Si tratta di una struttura all’avanguardia di 1.500 metri quadrati del valore di 30 milioni di euro, costruita in poco più di un anno. Fostemsavir ha l’obiettivo di rispondere ai bisogni di pazienti multitrattati (i cosiddetti pazienti Heavily Treatment Experienced, Hte, con resistenza alle cure tradizionali) che hanno fallito più linee terapeutiche.

All’evento hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, il presidente di Confindustria Emilia Romagna, Pietro Ferrari, il sindaco di San Polo di Torrile, Alessandro Fadda, insieme al presidente e amministratore delegato di GlaxoSmithKline Spa, Luis Arosemena, e al direttore dello stabilimento di San Polo, Maria Chiara Amadei. L’industria farmaceutica in Italia si conferma primo settore per crescita dell’occupazione dal 2015 al 2017 (+4,5% vs +1,3% medio) con +3 mila addetti, dei quali più di metà giovani (+10%), 90% degli addetti laureati o diplomati, con livelli di produttività più elevati tra tutti i settori. Nel 2018 l’occupazione è ancora in crescita (+1%, dati Istat)

Il valore della produzione è di 31 miliardi in Italia, valore più alto tra i Paesi Ue. Più del 75% è determinato dall’export (25 miliardi) cresciuto del 107% in 10 anni, più di tutti gli altri settori in Europa e con una leadership anche a livello nazionale. Nel 2018 ancora in crescita sia la produzione (6%, rispetto a 2% della media, il valore più alto tra tutti i settori) sia l’export (+5%, rispetto a 4% della media). Numeri importanti che vengono confermati anche dal sito di San Polo di Torrile, nato nel 1984, che nel tempo si è specializzato nell’introduzione di nuovi prodotti e nella fornitura a livello mondiale di una serie di farmaci fra cui i recenti anticorpi monoclonali belimumab e mepolizumab. Con oltre 640 collaboratori che lavorano nel sito in diverse aree, lo scorso anno Parma ha prodotto 110 milioni di unità, destinate a 120 mercati in tutto il mondo.

Durante la tavola rotonda che si è svolta in occasione dell’inaugurazione dell’impianto, Arosemena ha sottolineato come “con questo investimento proseguiamo una tradizione di ricerca e produzione industriale che ci vede impegnati in questo Paese dal 1904 quando eravamo a Siena. L’Italia per il settore farmaceutico è un Paese molto attrattivo e non è un caso se oggi siamo qui con un Centro ricerche, tre stabilimenti che producono farmaci e vaccini esportati in tutto il mondo, e oltre 4.000 dipendenti. Abbiamo due impegni fondamentali: verso i pazienti per i quali dobbiamo sviluppare cure innovative e produrre farmaci e vaccini di grande qualità, e verso l’Italia dove dobbiamo fare impresa, prevenzione, innovazione ed export”.

Soddisfatta anche Amadei: “E’ stata una scommessa vinta. Qui dove vedete questo fabbricato nuovo, ad agosto 2017 c’era un prato. Oggi, dopo oltre 100 mila ore di lavoro e oltre 80 persone impiegate ogni giorno, possiamo dire che questo sia il consolidamento della nostra presenza in questo territorio. Avevamo tempi stretti e ci siamo riusciti in 12 mesi. Qui produciamo già per tutto il mondo farmaci innovativi, da domani il nuovo impianto inizierà a produrre i primi lotti per la presentazione della domanda di registrazione del farmaco anti-Hiv fostemsavir negli Stati Uniti e in Europa nel 2019/2020”.

Il farmaco sarà prodotto da Gsk per conto di ViiV Healthcare, azienda globale specializzata nell’Hiv a maggioranza GlaxoSmithKline, in partecipazione con Pfizer e Shionogi Limited. Tim Tordoff, Svp & Head di ViiV Europe, ha evidenziato come “l’azienda è impegnata a 360 gradi nei confronti dei pazienti e per questo in Italia contribuisce con programmi educativi per la prevenzione nelle carceri, dove sussiste un maggior rischio d’infezione, mentre sul versante dei trattamenti farmacologici ha sviluppato un trattamento a due farmaci invece di tre con la medesima efficacia e una maggiore tollerabilità dato il minor carico farmacologico. Se fostemsavir avrà successo nei test clinici di registrazione, come ci auguriamo, avremo anche una risposta ai bisogni dei pazienti altamente trattati che attualmente hanno solo un beneficio parziale dalle cure”.

Massimo Galli, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali, ha voluto ricordare che “l’infezione da Hiv in questi anni è stata combattuta con ottimi risultati. Se una volta era letale, oggi nella stragrande maggioranza dei casi, grazie ai farmaci, è diventata cronica. Ma non ancora completamente debellata. Occorre puntare sempre di più sulla prevenzione e sulla diagnosi precoce, riducendo i circa 4.000 nuovi casi che ogni anno ci sono in Italia e facendo sì che le persone che hanno avuto comportamenti a rischio accedano al test. E’ necessario però rispondere con i farmaci ai bisogni di tutti i pazienti, a partire da chi presenta resistenza alle terapie attuali. In questo senso l’inaugurazione di oggi rappresenta una giornata importante: con il candidato farmaco fostemsavir, che una volta completati gli studi clinici verrà prodotto qui per tutto il mondo, potremo offrire un trattamento per i pazienti che hanno visto fallire i diversi schemi di terapia e che non hanno altre opportunità di cura”.

Per Bonaccini, va sottolineato come “questo territorio dopo la guerra fosse tra i più poveri d’Italia, mentre oggi è da anni la regione che cresce di più. Le aziende continuano a investire in Emilia Romagna, nonostante il costo del lavoro qui sia più caro che altrove. E’ perché la qualità di quel lavoro è inimitabile e il distretto del biomedicale di Modena, e oggi questo nuovo stabilimento, sono il segnale di come questa regione continui ad attrarre capitali dall’estero che creano occupazione e ricchezza per tutti i suoi abitanti”.

(Fonte: Adnkronos)

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