Stressati quasi 9 italiani su 10,
insonnia e sbalzi d’umore
Stress male comune degli italiani. L’89%, infatti, dichiara di essere troppo stressato, sottoposto a un carico di pressioni, incombenze e preoccupazioni che riduce la qualità della vita e arriva molte volte a incidere negativamente sulla salute, il lavoro e le relazioni sociali. E’ il quadro tracciato da una ricerca dell’Osservatorio di Reale Mutua sul welfare, che indica tra le principali fonti di ‘pressione’ le difficoltà economiche (66%) e il lavoro (61%). Seguono, in terza posizione, i problemi di salute (55%), ma anche la relazione con il partner (31%), la gestione e l’educazione dei figli (27%). Mentre tra i disturbi ‘da stress’ che più condizionano gli italiani ci sono l’eccessiva stanchezza, spesso legata all’insonnia (53%), gli sbalzi d’umore (51%), la tensione muscolare (27%), la tachicardia o l’emicrania (26%).
Per gestire il problema, secondo il 52% degli italiani il rimedio principe è un’attività fisica regolare, ideale per scaricare la tensione e ritrovare il proprio equilibrio. E tra le discipline considerate più efficaci il 52% sceglierebbe la corsa, il 48% si affiderebbe ad attività rilassanti come yoga, pilates e meditazione, e il 42% al nuoto. Altro ‘rimedio’ è l’alimentazione: infusi e tisane rilassanti sono la scelta del 49% del campione. Mentre il 39% considera distensive le sedute di fisioterapia e massaggi o la frequentazione dei centri termali (34%). Per un ulteriore 10%, infine, la soluzione è ricorrere ai farmaci.
L’attività lavorativa è fonte di stress secondo 2 italiani su 3, ma la prima causa scatenante è l’insoddisfazione economica (55%), dovuta a una remunerazione insufficiente e comunque non in linea con le proprie aspettative. Seguono i carichi e ritmi di lavoro spesso pressanti (46%), la mancata realizzazione professionale (46%) che aumenta il senso di inadeguatezza e di insuccesso. Tra le altre fonti stress la carenza di tempo per sé (38%), il clima competitivo all’interno dell’azienda (34%), che porta a vivere in modo non sereno l’ambiente di lavoro, e il pendolarismo (31%).
Per migliorare il clima in ufficio, secondo gli italiani molto potrebbero fare le aziende. E, in cima ai desiderata degli italiani, la flessibilità oraria e lo smartworking (55%), che permettono una migliore conciliazione dei tempi e degli impegni lavorativi con quelli della vita privata. Il 35% vorrebbe poi che venisse messa a disposizione dei dipendenti un’apposita sala relax e un ulteriore 34% vorrebbe invece usufruire di un abbonamento a un centro fitness.
“La tutela della salute passa anche dalla gestione di tutti quei fattori, come lo stress, che sono sempre più parte integrante della quotidianità e, in dosi eccessive, possono condizionare in molti modi il benessere psicofisico delle persone”, commenta Michele Quaglia, direttore commerciale e brand di gruppo.
“Insieme all’adozione, in generale, di uno stile di vita sano che tutti possiamo impegnarci a mettere in pratica – aggiunge – anche il welfare aziendale ricopre un ruolo importante in questo senso. Anche perché, evidenzia la nostra ricerca, il lavoro è uno dei fattori di influenza sullo stato psicofisico. Per noi si tratta di un tema centrale: come Reale Mutua, infatti, siamo da sempre a fianco degli italiani e delle imprese con una serie di soluzioni, anche tecnologiche, per curare e tenere sotto controllo la propria salute e incentivare l’attività fisica”.
(Fonte: Adnkronos)