Manovra, confermato lo sciopero
dei medici il 25 gennaio
La legge di bilancio 2019 “è una pietra tombale sul rinnovo del contratto dei medici, veterinari e dirigenti sanitari. Se non intervengono correttivi nel primo provvedimento legislativo utile, si avrà una ragione in più per scioperare il 25 gennaio e a febbraio, fino ad accompagnare le elezioni europee e regionali, dove ciascuno raccoglierà quello che ha seminato”. Lo afferma in una nato l’Intersindacale, che riunisce le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del Servizio sanitario nazionale (Ssn).
“Il comma 687 della legge di bilancio 2019, che riporta la dirigenza amministrativa nell’area contrattuale della dirigenza medica e sanitaria, addirittura a partire dal rinnovo già avviato e con trattative in corso, diventerà famoso, o per meglio dire, famigerato, come il comma 566 della finanziaria 2015. All’insegna della peggiore continuità, il nuovo governo, come i precedenti, utilizza la Legge di bilancio per attuare veri e propri golpe ordinamentali ed istituzionali”, denuncia l’Intersindacale.
“Tra i numerosi foglietti volanti cui è stata ridotta la legge più importante della legislatura, sottratta al controllo di ammissibilità della Commissione Bilancio ed a quello di merito dello stesso Parlamento, una ‘manina’ ha trovato il modo di agganciare il vagoncino dei propri interessi al treno della Manovra, in modo addirittura retroattivo. Nell’assalto finale alla diligenza – chiosano i sindacati – tra condoni e microprovvedimenti di ogni genere, ha, così, trovato posto una norma che rinvia, di fatto, ‘sine die’ il rinnovo del Ccnl 2016-2018 della dirigenza medica e sanitaria, riportando indietro le lancette dell’orologio di tre anni”.
“Alla faccia della Corte costituzionale, che dal 2015 ha dichiarato incostituzionale il blocco contrattuale, e dello stesso presidente della Repubblica, che va avvertito del fatto che quel motore di giustizia sociale di cui ha parlato nel discorso di fine anno è stato inceppato, senza che si veda quando e come potrà rimettersi a funzionare – proseguono i sindacati – Nel solito copione, che toglie significato al termine stesso di cambiamento, un Governo che si dice nuovo continua ad agire contro il Ssn, beffando anche quel ‘san Contratto’ che lo ha fatto nascere”.
Secondo l’Intersindacale, “il comma 687 rappresenta un golpe contro le organizzazioni sindacali e le loro prerogative, un favore elargito ad una mini-lobby alla faccia della trasparenza, un nuovo attacco, peggiore anche dello spot pubblicitario, ai medici, ai veterinari e ai dirigenti sanitari, in attesa di un nuovo contratto di lavoro da 10 anni, oggetto di aggressioni da parte del governo prima che dei cittadini. Il tutto nell’indifferenza, o nell’ignoranza, se non nella complicità, di chi dovrebbe vigilare e tutelare il patrimonio professionale che ha avuto in affidamento”, concludono.
(Fonte: Adnkronos)