Tutte le novità sulle cure palliative,
l’esperto: “Terapie sempre più mirate”
Riflettori accesi sulle cure palliative in un congresso internazionale a Palermo. È tutto pronto per il sesto meeting annuale dedicato alle terapie di supporto rivolte ai pazienti oncologici, con lo scopo di migliorare la qualità di vita e offrire un sistema di cure ed assistenza integrato ai più moderni trattamenti antitumorali. L’edizione di quest’anno, che gode come sempre della direzione scientifica di Sebastiano Mercadante, direttore dell’Unità di Terapia del dolore e cure di supporto del Dipartimento oncologico “La Maddalena” di Palermo, s’intitola “Invictus in Palliative Care” e si svolgerà dall’11 al 13 aprile nelle sale del Mondello Palace Hotel di Palermo. Anche quest’anno, saranno presenti tanti esperti provenienti sia dall’Italia che dall’estero, soprattutto dall’MD Anderson Cancer Center di Houston, centro di riferimento mondiale per le cure palliative.
Dottor Mercadante, quali saranno le novità di quest’anno?
“Tra gli argomenti caldi, ci sarà senz’altro la crisi degli oppioidi negli Stati Uniti, di cui ci parlerà Jane Ballantyne, che arriva da Boston, un’esperta internazionale conoscitrice del problema. Gli Usa, infatti, hanno esattamente il problema opposto al nostro, ovvero l’enorme diffusione di farmaci oppioidi e uno scarso controllo del possibile abuso, le cui responsabilità sono molteplici, ma fra tutte l’inaccurata prescrizione da parte dei medici e la sotterranea diffusione di farmaci. Si discuterà delle linee guida su come prescrivere gli oppioidi in maniera più appropriata”.
Si discuterà anche su come individualizzare il trattamento, non è così?
“Sì, se ne occuperà il canadese Robin Fainsinger, che parlerà di alcuni studi, fatti anche qui a Palermo, per capire cosa si intende per dolore ben controllato. David Hui, da Houston, invece, indagherà sulle aspettative del paziente, ovvero qual è il livello a cui si vuole arrivare dopo il trattamento, per poterlo considerare efficace. Il paziente, infatti, comincia a capire che deve accontentarsi e ragionare in questo modo. Questo tipo di valutazione cambia completamente la nostra prospettiva terapeutica. Inoltre, con Daniele Santini approfondiremo anche le nuove terapie immunologiche nel trattamento del cancro, facendo anche il punto sugli effetti collaterali”.
Gli eventi scientifici che lei organizza annualmente, hanno sempre un approccio informale, sarà così anche quest’anno?
“Certamente, a differenza di altri congressi più ingessati, io cerco di distendere il clima con un’atmosfera spesso gioiosa. Ci saranno come sempre degli intermezzi con musica dal vivo, per rendere il congresso più conviviale e leggero, puntando sempre sulla qualità degli interventi. Tutti i relatori, infatti, hanno un percorso professionale eccellente e un altissimo livello di ricerca sul campo”.