In Italia 60mila bambini
vittime di abusi “invisibili”
Dalla scarsa igiene all’eccesso di cure o di aspettative, oltre 60.000 bimbi l’anno sono vittime di abusi ‘invisibili’. Un dato pesante, su un totale di circa 100 mila bambini e adolescenti abusati ogni anno in Italia, di cui il 23% soggetto a maltrattamenti fisici e l’8-10% ad abusi sessuali, a dimostrazione che le forme di violenza più striscianti, senza segni fisici, sono più comuni e in continuo aumento. La denutrizione, l’inadeguatezza dei vestiti al sesso, all’età o alla stagione, la scarsa igiene o il disinteresse per i bisogni affettivi ed emotivi, fino all’eccesso di cure mediche o alla richiesta ossessiva ai propri figli di prestazioni superiori alla norma, sono tutti esempi di queste violenze ‘invisibili’.
Anche queste forme di abuso sui minori sono al centro del progetto Menarini per una rete di pediatri ‘salva-bimbi’. Al via i nuovi corsi di formazione “Lo sai che… Incontri sulla realtà degli abusi e dei maltrattamenti dell’infanzia”, organizzati con la Società italiana di pediatria (Sip) e la Federazione italiana medici pediatri (Fimp), per aiutare gli specialisti a riconoscere e intercettare subito eventuali abusi anche nelle forme diverse da quelle ‘tradizionali’, più nascoste, ma sempre più diffuse, presenti anche in famiglie di livello socio-economico medio alto e molto pericolose – evidenziano gli esperti – perché spesso è più difficile coglierne i segni dall’esterno.
Il progetto di training dei pediatri, dopo il recente corso master di Roma, toccherà in 13 nuove tappe anche i piccoli centri, affinché la formazione sia sempre più capillare sul territorio, coinvolgendo mille pediatri, che andranno ad aggiungersi ad altrettanti camici già formati, per creare una rete anti-abuso basata su migliaia di pediatri e medici di base ‘sentinella’.
“Si stima che in Italia siano circa l’1% i bambini e gli adolescenti maltrattati, ma questa percentuale rappresenta solo la punta dell’iceberg e la ‘patologia delle cure’ riguarda oltre il 60% dei casi – dice Pietro Ferrara, referente nazionale della Sip per abusi e maltrattamenti e professore di Pediatria all’Università Campus Bio-Medico e Università Cattolica di Roma – Le forme di maltrattamento oggi conosciute sono infatti numerosissime e inizia ad esserci finalmente una maggiore consapevolezza del problema”.
“La formazione su questi temi – sottolinea – è diventata indispensabile anche nelle forme diverse da quelle ‘tradizionali’ delle violenze fisiche e degli abusi sessuali. In ogni caso i bambini vittime di abusi, violenze e maltrattamenti, possono soffrire di importanti conseguenze immediate e tardive e vanno incontro a un maggior rischio di sviluppare problemi cognitivi, linguistici e sociali e di sviluppare da adulti disordini della personalità o fare abuso di sostanze”.
“La possibilità di prevenzione e contrasto del fenomeno degli abusi, non può prescindere da un’attenta informazione e sensibilizzazione da parte di tutti gli operatori pubblici e privati che entrano in contatto con il bimbo nel suo processo di crescita – dichiara Luigi Nigri, vicepresidente nazionale Fimp – Intercettare l’abuso e la violenza prima che sia troppo tardi è uno dei compiti fondamentali del pediatra che, se competente e preparato, in questa ottica ricopre un ruolo fondamentale nel cogliere precocemente i segnali di disagio del bambino, fornendo così un contributo determinante e prezioso per dare un sostegno reale in tutti questi casi di vissuti lacerati”.
“Tutti i bambini hanno il diritto di vivere un’infanzia felice e serena; purtroppo, però, gli episodi di violenza su minori continuano ad essere frequenti e sono spesso compiuti da chi dovrebbe solo amarli e tutelarli – affermano Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, azionisti e membri del Board di Menarini – In questo scenario, Menarini continua a supportare questo progetto unico al mondo che, con la formazione di migliaia di pediatri e medici di base, aiuta a proteggere i più piccoli da un destino crudele”.
Questi i segnali a cui fare attenzione, ricordano gli esperti: mostrarsi insolitamente triste; improvvisi cambiamenti nel comportamento e nelle abitudini; dolori fisici che non trovano una spiegazione medica; disturbi del sonno; improvviso calo del rendimento scolastico; sviluppo di nuove paure; comportamenti regressivi; comportamenti autolesionistici.
(Fonte: Adnkronos)