Vittima della sindrome di Stendhal
torna agli Uffizi dopo il malore
Vittima della sindrome di Stendhal, torna agli Uffizi per completare la visita incompiuta dopo che 4 mesi fa si era accasciato al suolo mentre ammirava un capolavoro del Rinascimento. Nella mattina del 15 dicembre Carlo Olmastroni, pensionato 68enne residente a Bagno a Ripoli, in visita alla Galleria di Firenze ebbe un malore davanti alla Venere di Botticelli, cadendo a terra in mezzo alla folla dei visitatori in sala. Colpito da un arresto cardiaco, fu salvato dall’intervento di 4 giovani medici che lo hanno stabilizzato e assistito, insieme agli addetti della Galleria, fino all’arrivo dell’ambulanza che lo ha portato d’urgenza all’ospedale.
Oggi, guarito dopo una lunga convalescenza, Olmastroni ha voluto completare in compagnia del figlio la visita rimasta incompiuta a dicembre: ad accompagnarlo nel tour, ripartito proprio dalla sala della Venere di Botticelli, è stato lo stesso direttore degli Uffizi Eike Schmidt. “Del momento in cui tutto è successo non ricordo assolutamente niente – ha raccontato Olmastroni al Tg Rai Toscana che ha seguito la visita – Gli amici mi dicono che mi sono ripreso grazie all’intervento di 4 angeli custodi. Ora, a distanza di 4 mesi, se non ci fossero documenti che certificano quello che è successo si potrebbe dire solo che il mio cuore è normale. Come prima dell’intervento: i miei esami erano, ed erano sempre stati, perfettamente normali”.
Visibilmente emozionato, l’uomo ha spiegato di provare “meraviglia e commozione in mezzo a tutti questi capolavori”, raccontando anche che la sua disavventura lo ha segnato nel profondo. “Nonostante tutto quello che si pensa di poter organizzare, la vita ti cambia in un attimo. Ora sono molto diverso da prima, accetto volentieri tutto, mi sta bene tutto, mi va tutto bene”, ha sorriso. Schmidt ha voluto ringraziare “le cardiologhe che hanno effettuato il salvataggio e i nostri assistenti in sala, perché in un certo senso è stato un miracolo quello che è successo. Quest’uomo ha avuto un arresto cardiaco, aveva quasi perso la vita; è stato rianimato con il defibrillatore presente in sala ed è stata una grande fortuna che sul posto ci fossero 4 medici. La visita del 15 dicembre doveva essere il suo regalo di Natale. E’ andata diversamente, ma oggi siamo molto lieti di completare con lui la visita per Pasqua”.
(Fonte: Adnkronos)