La ricerca

Creato il primo embrione
ibrido uomo-scimmia

di oggisalute | 7 agosto 2019 | pubblicato in Attualità
cellule_dna_fg_3-4-2557005719

Un team di scienziati spagnoli afferma di aver creato il primo embrione ibrido uomo-scimmia al mondo, in un laboratorio in Cina. I ricercatori diretti da Juan Carlos Izpisua Belmonte – che opera al Salk Institute in California ma ha condotto il trial in Cina, probabilmente anche per ‘aggirare’ alcuni paletti posti in Usa su queste procedure – hanno spiegato di voler utilizzare questi animali ‘chimera’ per creare organi da trapiantare nell’uomo. E si sono impegnati a continuare i loro esperimenti usando i primati. A dare notizia della ricerca è il quotidiano spagnolo ‘El Pais’. La sperimentazione non è ancora stata pubblicata su una rivista scientifica, ma l’annuncio ha suscitato scalpore sulla stampa internazionale.

Il team ha rivelato di aver iniettato cellule staminali umane in un embrione di scimmia. L’esperimento è stato però interrotto prima che l’embrione fosse abbastanza grande per nascere. Insomma, al momento non è nato nessun uomo-scimmia, o scimmia-uomo. Inoltre, stando alle informazioni diffuse, l’embrione di scimmia era stato geneticamente modificato per disattivare i geni che controllano la crescita degli organi, in modo da ‘indirizzare’ le staminali. Ma ad allarmare i critici è il timore che le cellule staminali umane possano migrare, finendo al cervello. Angel Raya, del Centro di medicina rigenerativa di Barcellona, ha ricordato che gli esperimenti sugli organismi con cellule di due specie si trovano di fronte a “barriere etiche”.

“Cosa succede – ha detto Raya – se le cellule staminali si diffondono e formano neuroni umani nel cervello dell’animale? Avrebbe una coscienza? E cosa succede se queste cellule staminali si trasformano in spermatozoi?”. Dal canto suo Estrella Nunez dell’Università Cattolica della Murcia (Ucam), che ha collaborato al progetto, ha assicurato che sono stati messi in atto meccanismi per far sì che se le cellule umane migrassero nel cervello si autodistruggerebbero. “I risultati sono molto promettenti”, ha detto Nunez, senza aggiungere molto altro. La ricerca è stata finanziata in gran parte dall’università.

Raya ricorda che gli scienziati nel caso delle ‘chimere’ hanno tradizionalmente fissato una “linea rossa” a 14 giorni di gestazione, non abbastanza per consentire all’embrione di sviluppare un sistema nervoso centrale umano. Tutti gli embrioni ‘chimera’ vengono distrutti prima di quel momento. “Ora – ha dichiarato Juan Carlos Izpisua Belmonte, che nel 2017 ha creato il primo ibrido uomo-maiale al mondo – stiamo facendo degli esperimenti con cellule umane, di roditori e di maiali, ma anche con primati non umani. Il nostro paese è pioniere in queste ricerche”.

(Fonte: Adnkronos)

Lascia un commento

Protezione anti-spam *