Italiani promossi a colazione,
nove su dieci la fanno bene
Italiani promossi a colazione: una buona abitudine a cui 9 su 10 non rinunciano. Ben l’88% dei connazionali la consuma tutti i giorni (o quasi), un dato in aumento rispetto a 6 anni fa quando la sceglieva l’86%. Molto bene le famiglie con figli under 14 – circa 4 milioni di persone – dove il 98% fa colazione (+10% rispetto a 6 anni fa). Dati che mostrano come la maggior parte degli italiani, soprattutto genitori, abbia ascoltato i messaggi che da anni lanciano i nutrizionisti sull’importanza del primo pasto della giornata. Unico ‘neo’: i giovanissimi tra i 15 e i 24 anni, che nel 18% dei casi la saltano. E’ quanto emerge dalla ricerca dell’Osservatorio Doxa/UnionFood ‘Io comincio bene’, presentata oggi a Milano in un incontro organizzato da Unione Italiana Food, principale associazione in Europa di aziende produttrici di beni alimentari.
Rispetto ai giovanissimi, la ricerca evidenzia che il 29% salta la colazione per la difficoltà a mangiare appena svegli (29%), per la preferenza nel consumare qualcosa a metà mattina (25%) e la difficoltà a conciliare questo momento con la routine del mattino, perché ci si alza troppo tardi (16%) o per mancanza di tempo (15%).
E ancora: la prima colazione non è solo una buona abitudine, ma rappresenta anche un comparto d’eccellenza del made in Italy alimentare, tra biscotti, fette biscottate, cereali, caffè, succhi, miele e marmellate. Lo confermano anche i numeri: solo nel 2018 la produzione a valore dei prodotti usati anche per la prima colazione è stata di circa 10 miliardi e 440 milioni di euro (escluso latte e yogurt). Nel dettaglio, prodotti quali fette biscottate e varie tipologie di biscotti registrano un +2,6% tra 2017 e 2018, come pure è positivo l’andamento di merendine e torte (+0,8% di crescita a valore). Anche il caffè, un simbolo della colazione, al bar o in casa, cresce nell’ultimo anno e oggi ne consumiamo quasi 6 kg l’anno. Bene anche succhi e nettari di frutta e ortaggi, dove viene premiato soprattutto il consumo in casa.
L’attenzione dei consumatori verso naturalità e benessere premia alcune categorie di prodotti, come muesli e cereali, il cui consumo pro-capite è giunto a 1,6 kg, come pure le marmellate, con una forte spinta delle varianti dietetiche, e il comparto della produzione di miele. Anche l’indagine Doxa/UnionFood conferma un crescente interesse per i prodotti salutistici: oggi un italiano su 2 si dichiara favorevole, e lo è il 70% degli under 44. Negli ultimi 10 anni lo zucchero presente in biscotti, merendine e cereali da prima colazione è diminuito del 29%. Nei biscotti è stata dimezzata la presenza di grassi saturi, mentre i cereali da prima colazione hanno oggi più fibre (+145%) e meno sodio (-61%).
Dalla ricerca emerge inoltre che la prima colazione si fa sempre più in casa: se nel 2004 la consumava tra le pareti domestiche il 70%, oggi la percentuale si attesta all’85%. Il 13% la fa a volte al bar e a volte a casa, mentre il 2% è affezionato del bar (erano il 4% nel 2013). Altro dato positivo: aumenta il tempo dedicato a questo momento, raggiungendo oggi i 13 minuti (nel 2013 erano 10 e 9 nel 2004).
I prodotti preferiti? Ai primi posti si confermano pane e fette biscottate con o senza marmellata, miele e creme spalmabili alla nocciola o al cacao (43%) e biscotti classici o ai cereali, ricchi o salutistici (40%). Al terzo posto troviamo merendine e brioche confezionate (16%) – molto amate soprattutto dagli under 34 – e yogurt (12%): due scelte in crescita rispetto al 2013. Resta stabile il consumo di muesli e cereali (8%), molto amati dai giovanissimi (19% degli under 24). Il consumo di frutta fresca si ferma invece al 6%. Tra le bevande si conferma caffellatte o cappuccino in cima alle preferenze (33%), seguito da caffè (32%) e latte (31%). Quarto posto invece per tè e tisane (12%). Cresce il numero di chi sceglie un caffè espresso a colazione, passando dal 19% del 2013 al 24% del 2019. A farne il maggior consumo è la fascia di età tra i 25 e i 34 anni. I giovani preferiscono soprattutto latte (56%) e succhi di frutta o spremute (26%).
Soddisfatti gli esperti di nutrizione, che però ammoniscono sulla necessità di “continuare a comunicare l’importanza di una buona prima colazione per tutti, anche per quelle fasce di età più a rischio, come gli adolescenti”, afferma Giulia Cairella, vice presidente Società italiana di nutrizione umana (Sinu) che, insieme alla Società italiana di scienze dell’alimentazione (Sisa), sostiene la campagna dell’Unione italiana Food ‘Io comincio bene’ per promuovere il valore della prima colazione. “Non dobbiamo abbassare la guardia, il rischio di fake news sull’argomento è sempre in agguato”, aggiunge.
“Una buona prima colazione – ricorda Andrea Ghiselli, presidente Sisa – dovrebbe apportare tra il 15 e il 25% dell’energia complessiva della giornata. E’ sicuramente corretto consumare latte o yogurt, che non dovrebbero mai mancare e assicurano un buon apporto di calcio; bene inserire i cereali (riso, avena eccetera) o derivati (pane, biscotti, cereali da colazione eccetera)”. Italiani “bocciati invece sul consumo di frutta, quasi totalmente assente e che invece andrebbe inserita, sia per favorire l’idratazione che per il suo contenuto di fibra, vitamine, minerali e per l’effetto sulla sazietà”, spiega.
Un’adeguata prima colazione, composta soprattutto da cereali, frutta, latte e derivati, è associata a migliori parametri cardio-metabolici e migliori performance cognitive. Consumata regolarmente e in maniera adeguata – come riporta un documento ad hoc redatto da Sinu e Sisa – si associa a un minor rischio di eventi cardiovascolari. Numerosi studi confermano inoltre che non consumare il primo pasto della giornata, o non assumerlo in modo adeguato, influenza il peso corporeo in ogni fascia di età. Mentre diversi studi hanno dimostrato che saltare la prima colazione riduce la capacità di concentrazione. Un buon pasto la mattina, invece, permette una maggiore capacità di memoria, migliora il livello di attenzione, di ascolto e comprensione.
(Fonte: Adnkronos)