Dilaga il Coronavirus, dall’Ue 230 milioni per la prevenzione
La Commissione europea “ha deciso di mobilitare 232 milioni di euro per aiutare la lotta globale contro il coronavirus”. Lo dice il commissario europeo alla Gestione delle crisi, Janez Lenarcic, in conferenza stampa a Bruxelles. “Si tratta – spiega il commissario sloveno – di un contributo dei servizi, sotto la guida dei commissari Urpilainen, Gabriel e me stesso. Di questi circa 230 milioni, 114 andranno all’Oms per la preparazione globale, 15 milioni andranno a Paesi partner per rafforzare la loro resilienza e preparazione al coronavirus”.
Altri “100 milioni di euro andranno alla ricerca per lo sviluppo di vaccini e cure che avrà un beneficio globale. Questi includono 45 milioni di contributi dall’industria farmaceutica, nel contesto delle partnership tra pubblico e privato”, conclude Lenarcic.
Intanto il virus si sta diffondendo anche in Italia con centinaia di casi confermati tra il Nord Italia e adesso anche uno al Sud, a Palermo. “Anche se il numero totale di casi di Covid-19 fuori dalla Cina resta relativamente piccolo, siamo preoccupati per i contagi con trasmissione locale senza chiaro legame epidemiologico, cioè senza precedenti viaggi in Cina o contatti con altri casi confermati”, sottolinea il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Anche il Centro nazionale trapianti, nel frattempo, ha rafforzato le misure di prevenzione infettivologica sui donatori segnalati nelle Regioni italiane che hanno registrato casi di contagio da Covid-19. A comunicarlo è il Cnt, “in considerazione della rapida evoluzione epidemiologica della diffusione del nuovo coronavirus” in Italia.
Per quanto riguarda i prelievi di organi e tessuti da donatore deceduto, è stata disposta l’esecuzione del test specifico sulle secrezioni respiratorie (tampone rino-faringeo o Bal) di tutti i donatori segnalati in Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Provincia di Trento. In caso di positività “sarà necessario procedere alla verifica del’eventuale viremia con prelievo di sangue. Il risultato del test dovrà essere disponibile prima del prelievo degli organi e dei tessuti e in caso di positività il donatore sarà ritenuto non idoneo”, precisa il Cnt.
Per i donatori segnalati nelle altre regioni la Rete trapianti manterrà un’attenta sorveglianza anamnestica del donatore che abbia soggiornato nelle regioni a rischio o in Cina nei 28 giorni precedenti la donazione. In questi casi verrà immediatamente attivata la task force infettivologica del Centro nazionale trapianti, già normalmente operativa per le potenziali donazioni di difficile valutazione clinica.
(Fonte: Adnkronos)