Coronavirus, cinque candidati
per un vaccino italiano
Cinque candidati per un vaccino made in Italy contro il coronavirus. “Abbiamo ottenuto l’autorizzazione del ministero della Salute per le sperimentazioni pre-cliniche di cinque candidati vaccini, l’obiettivo è selezionare il migliore contro Covid-19”. A spiegarlo all’Adnkronos Salute è Luigi Aurisicchio, fondatore e amministratore di Takis, azienda biotech di Castel Romano specializzata in vaccini anti-cancro e in corsa per un siero in grado di proteggerci dal nuovo coronavirus.
“I test sperimentali sono condotti al momento sui topi: abbiamo selezionato 5 candidati vaccini che contengono solo un frammento di Dna e sono basati sulla proteina Spike”, una specie di ‘arpione’ che Sars-Cov-2 usa per entrare nelle cellule. I cinque candidati si basano sulla tecnologia chiamata elettroporazione: l’iniezione nel muscolo è seguita un brevissimo impulso elettrico che “aumenta l’efficienza del vaccino stesso”, assicura Aurisicchio.
L’obiettivo “è trovare il candidato migliore, quello più sicuro e capace di indurre una forte risposta da parte del sistema immunitario. Il vaccino – sottolinea Aurisicchio – dovrà essere migliorativo, perché paradossalmente se questo prodotto funziona male, potrebbe peggiorare la sintomatologia. Lo si è visto con altri coronavirus”. Dunque si sono “5 candidati e li stiamo sperimentando sui topi, ognuno sta dando una risposta leggermente diversa. I risultati saranno disponibili a fine aprile, inizio maggio”. Poi seguirà una sperimentazione allo Spallanzani, per capire “se sono in grado di bloccare Covid-19. Lo Spallanzani ha infatti in laboratorio di classe 3, idoneo a questo tipo di sperimentazione. Sulla base dei risultati sceglieremo in candidato per la produzione del vaccino su larga scala. Ma non ci fermiamo qui: contro Covid-19 stiamo anche studiando degli anticorpi monoclonali”.
Anche qui però non manca qualche ostacolo. Per produrre il vaccino “occorre un’officina medicinale su larga scala. Abbiamo vinto una gara del ministero dello Sviluppo economico l’anno scorso per metterla in piedi, ma stiamo aspettando da giugno dell’anno scorso” il via libera. L’azienda è specializzata in vaccini anti-cancro, ma se la situazione non si sblocca “dovremo rivolgerci ad un’azienda austriaca, e si parla di costi notevoli. Così, sull’esempio di Fedez e Chiara Ferragni, abbiamo avviato una campagna di crowdfunding su GoFundMe per finanziare gli studi clinici di fase 1, che vorremmo fare con il gruppo di Paolo Ascierto del Pascale di Napoli”. Da anni, infatti, Takis collabora con l’oncologo partenopeo per lo sviluppo di vaccini contro il melanoma e di terapie come gli anticorpi monoclonali.
L’obiettivo è impegnativo: “Due milioni di euro, ma i Ferragnez hanno raccolto molto di più in poco tempo. Certo, sono celebrità”, conclude Aurisicchio. Se tutto va bene, la sperimentazione sull’uomo potrebbe partire in autunno.
(Fonte: Adnkronos)