Simdo

Covid e diabete, l’esperto:
“Attenzione alle malattie croniche”

di oggisalute | 16 giugno 2020 | pubblicato in Attualità
maioli

Ambulatori chiusi se non per le emergenze, consulenze telefoniche per i pazienti e nei reparti degli ospedali per gestire i casi più complicati. Sono stati mesi difficili, soprattutto all’inizio della pandemia, per Antonio Maioli Castriota Scanderbech, endocrinologo, direttore dell’Unità operativa semplice dipartimentale di Diabetologia dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo” di Potenza e coordinatore regionale della Simdo (Società italiana metabolismo diabete obesità) per la Basilicata. Anche se, fortunatamente, i casi di Covid-19 nella regione sono stati molto contenuti, l’esperienza professionale di medici, infermieri e personale sanitario si è dovuta adattare all’emergenza.

medicine-per-il-diabete-500x333“Ho vissuto questo periodo con molta preoccupazione, gli ambulatori sono rimasti aperti solo per i casi più urgenti, – ha spiegato il diabetologo – il paziente diabetico deve essere seguito attentamente perché soggetto a complicanze e c’è il rischio che la grande attenzione data al Covid, come è giusto che sia, possa dall’altro causare l’aumento di decessi per malattie croniche, dato che molti esami e controlli sono saltati”.

Inoltre, nei reparti Covid degli ospedali, molti dei pazienti erano anche affetti da diabete, il che ha comportato un’attenzione in più da parte degli specialisti. “In questo periodo – ha spiegato Maioli – ho dovuto soddisfare le richieste di consulenza degli altri reparti, perché il paziente diabetico soggetto ad altre patologie ha dovuto essere assistito su più fronti. Il diabete, infatti, è tra le patologie con maggior rischio di complicanze”.

LOGO SIMDO Def-02Per questo, la Simdo adesso vuole lanciare una campagna nazionale per capire quali siano gli effetti a lungo raggio del virus, anche sugli umori dei pazienti diabetici. “Durante le tante telefonate ho toccato con mano la preoccupazione dei miei pazienti – ha ammesso il diabetologo – . Soprattutto all’inizio si era diffusa l’idea che i diabetici fossero i pazienti più a rischio degli altri. Ho dovuto tranquillizzarli, ridimensionando l’allarme e adeguando la terapia al lockdown, con consigli alimentari mirati e soprattutto esercizi fisici da fare a casa. Durante la quarantena si è mangiato un po’ di più e ci si è mossi poco, una corretta alimentazione e l’attività fisica sono capisaldi nella terapia dei pazienti diabetici”.

Ma per fortuna il Covid ha risparmiato la Basilicata, con pochi casi circoscritti durante la fase acuta della pandemia e adesso da diversi giorni senza nuovi contagi. “Viviamo in una Regione di 500mila abitanti a bassa densità demografica, di questo bisogna tenerne conto – ha osservato Maioli – abbiamo avuto anche noi, purtroppo, qualche decesso all’inizio dell’emergenza, ma ritengo sia dovuto all’impreparazione del primo momento, perché ancora si conosceva poco questo virus e non si aveva idea su come affrontarlo anche dal punto di vista organizzativo. Ora pare che le cose stiano andando meglio e ci auguriamo che con il ritorno alla quasi normalità, prevalga il senso di responsabilità di ciascuno di noi”.

Lascia un commento

Protezione anti-spam *