Paraplegico dopo un’immersione
salvato con la camera iperbarica
Due immersioni nel mare di Lampedusa potevano costare care a un giovane tunisino salvato dagli operatori della camera iperbarica dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo. Il 24enne nordafricano, che aveva sviluppato una malattia da decompressione, è giunto con paraplegia (paralisi degli arti inferiori) in piena notte al Poliambulatorio di contrada Grecale. E’ stato immediatamente assistito dagli operatori presenti: due medici (Sandro Tomasello e Carmela Di Giacinto), un infermiere (Nicola Grillo) e due tecnici iperbarici (Fabio De Cenzo e Giovanni De Giorgi).
“Abbiamo subito proceduto a idratazione e ossigenoterapia normobarica – hanno spiegato gli operatori dell’Asp di Palermo – il giovane, subito dopo, è stato sottoposto a trattamento in camera iperbarica”. Al termine del trattamento, durato circa 6 ore, ha recuperato totalmente la funzione degli arti inferiori. Successivamente, è stato trasferito, per ulteriori controlli, a Sciacca (sede del centro iperbarico più vicino, perché in tali pazienti si è obbligati a voli a bassa quota) tramite elisoccorso.
“Ringrazio i medici, l’infermiere e i tecnici per l’immediato intervento – ha detto il direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – l’Azienda garantisce sull’Isola di Lampedusa tutela della salute, assistenza e cura, attraverso operatori che hanno dimostrato grande senso di responsabilità oltre ad una riconosciuta professionalità”.
(Fonte: Adnkronos)