L’hospice de “La Maddalena” compie
un anno: è tempo di bilanci
È tempo di bilanci per l’hospice del Dipartimento oncologico “La Maddalena” di Palermo. Inaugurato nel novembre dell’anno scorso, in dodici mesi l’equipe della struttura rivolta a chi si trova in una fase delicata della malattia, ha accolto 177 pazienti, con una durata media di degenza di 15 giorni. Circa due terzi dei pazienti provenivano dai reparti di degenza acuta dell’ospedale, mentre un terzo dal territorio. Il 10 per cento era affetto da patologie croniche non oncologiche (in prevalenza neurologiche), mentre il 15 per cento è stato dimesso per proseguire le cure a domicilio in condizioni di sicurezza assistenziale.
Un lavoro portato avanti da un team multidisciplinare composto da medici, infermieri, psicologi, operatori sanitari, assistenti sociali, fisioterapisti ed ausiliari, impegnati ad assistere pazienti bisognosi di cure palliative in una fase avanzata della malattia. I dieci posti letto dell’hospice, in convenzione con il Servizio sanitario nazionale, si trovano al quinto piano dell’edificio A, collegato direttamente al reparto di Terapia del dolore, riservato ai pazienti in fase acuta. Tutte le stanze, arredate con cura, sono fornite di ogni comfort: tv, frigo, divano, poltroncine, bagno in camera, armadio e un posto letto aggiuntivo a disposizione dei familiari dei pazienti. L’hospice, inoltre, è provvisto di una cucina con tutto l’occorrente, un soggiorno polivalente e una stanza con giochi riservata ai bambini.
“Il nostro ospedale – sottolinea Sebastiano Mercadante, responsabile dell’Unità di Terapia del dolore de ‘La Maddalena’ – oltre ad essere da una ventina di anni un polo di assistenza dove vengono trattati i casi più difficili provenienti da tutta la Sicilia; un polo di ricerca, per l’elevato fattore di impatto della letteratura del settore, e un polo di formazione, per l’accoglienza di medici visitatori negli ultimi anni, è il centro di riferimento regionale per la terapia del dolore e le cure di supporto e palliative dell’assessorato alla Salute della Regione Siciliana. Considerando la disponibilità dei posti letto del dipartimento oncologico – prosegue Mercadante – oltre il 15 per cento sono dunque dedicati a lenire le sofferenze dei pazienti, una percentuale che non ha eguali in nessuna struttura ospedaliera o dipartimento oncologico”.
La funzione dell’hospice ha finalità diverse rispetto all’unità acuta, soprattutto di natura sociale, per pazienti che non possono essere curati a domicilio. La collaborazione con i centri di assistenza domiciliare completa un circuito virtuoso di servizi diversificati di cui necessitano i pazienti nelle varie fasi della loro malattia. L’offerta assistenziale previene il ricorso a pronto soccorsi o ricoveri incongrui, che risultano costosi ed inefficaci, in reparti non specialistici.
“In un anno abbiamo raggiunto ottimi risultati malgrado la pandemia, – conclude Mercadante – che ha reso molto difficoltosi i ricoveri e la presenza dei familiari accanto ai propri cari. In questi casi sono stati utilizzati tutti gli accorgimenti tecnologici che potessero facilitare la comunicazione con i medici e tra familiari. Abbiamo trovato degli escamotage avvalendoci della tecnologia, usando le video-chiamate e dotando i pazienti di smartphone o tablets per condividere la visita, le informazioni e persino le decisioni. Perché la morte solitaria è davvero inaccettabile”.