L’Ue punta a vaccinare entro marzo
l’80 per cento delle categorie a rischio
La Commissione Europea punta ad avere nell’Ue “l’80%” del personale medico e degli anziani vaccinati contro Covid-19 “entro marzo”. E’ uno degli obiettivi della comunicazione che l’Esecutivo comunitario si appresta ad approvare oggi, in vista del dibattito tra i capi di Stato e di governo dell’Ue dopodomani, apprende l’Adnkronos da fonti parlamentari a Bruxelles.
Si tratta di un obiettivo “molto realistico”, osservano le fonti, dato che arriveranno più vaccini, sia da Pfizer e BioNTech, che sta aumentando la capacità produttiva dei suoi stabilimenti (i lavori nella fabbrica di Puurs, nelle Fiandre, sono la ragione dei ritardi nelle consegne di questi giorni), che da AstraZeneca, che settimana prossima potrebbe ottenere l’ok dell’Agenzia europea del farmaco Ema. Inoltre, c’è attesa anche per il vaccino di Janssen (Johnson & Johnson), che ha il vantaggio di richiedere solo una dose, senza richiamo, cosa che raddoppia il ritmo delle vaccinazioni. Entro la primavera poi dovrebbe arrivare il quinto vaccino, quello di CureVac, i cui trial clinici sono in corso e, a causa della forza della pandemia in Europa quest’inverno, stanno procedendo speditamente.
La situazione, se tutto va bene, sarà quindi nettamente “migliore” in marzo-aprile, poiché se l’80% degli anziani e del personale medico sarà vaccinato, allora la pandemia cambierà di tono, perdendo il suo “orrore”. In primavera, la combinazione di vaccinazioni, misure di contenimento e clima più mite dovrebbe consentire di avere una situazione migliore. E se “il 70% della popolazione” sarà vaccinato entro l’estate, allora la pandemia nell’Ue sarà “finita”, concludono le fonti.
(Fonte: Adnkronos)