Indagine su sonno e stress in lockdown, mattinieri più resistenti
Da un’indagine su sonno e stress durate il primo lockdown in Italia, è emerso che i tipi mattinieri sono stati più resilienti e hanno resistito meglio allo stress rispetto ai nottambuli. La notizia arriva da uno studio pubblicato su ‘Chronobiology International’ e condotto dal laboratorio Sonnolab dell’università di Pisa e dall’Istituto di management della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa.
L’indagine è stata realizzata attraverso un questionario online al quale hanno risposto circa 1.300 persone da 19 diverse Regioni italiane. I ricercatori hanno impiegato scale di valutazione ben note in letteratura per misurare il cronotipo, la qualità del sonno e la resilienza. E’ risultato così i che i mattinieri, le cosiddette ‘allodole’, sono stati più resilienti e hanno sviluppato meno reazioni da stress post-traumatico rispetto ai nottambuli o ‘gufi’. Questo perché, secondo i ricercatori, chi va a letto presto e si sveglia presto ha goduto di una migliore qualità del sonno rispetto di chi va a letto tardi e si sveglia tardi.
“Bisogna prestare molta attenzione alla qualità del sonno e al ruolo del cronotipo nei meccanismi di adattamento a situazioni croniche stressanti, come quella legata alla pandemia – ha spiegato Andrea Bazzani, primo autore dello studio e medico perfezionando della Scuola Sant’Anna – Il cronotipo, ovvero la preferenza individuale per i ritmi sonno-veglia, è infatti strettamente associato alla qualità del nostro sonno e mediamente i mattutini hanno un sonno qualitativamente migliore rispetto ai nottambuli”.
“Sarà utile condurre ulteriori studi in merito per approfondire, anche con tecniche di telemonitoring, la qualità del sonno e i ritmi circadiani della popolazione in studio – ha aggiunto Ugo Faraguna dell’università di Pisa – ma siamo fiduciosi che questi primi risultati possano incentivare l’impiego di strategie di promozione di una corretta igiene del sonno e interventi di cronobiologia che mitighino l’impatto di situazioni stressanti e croniche, come la pandemia, sulla salute delle persone”.
Insieme a Faraguna e Bazzani hanno firmato il lavoro per l’università di Pisa Simone Bruno e Francy Cruz Sanabria, dottorandi al Dipartimento di Ricerca traslazionale e delle Nuove tecnologie in medicina e chirurgia, Paolo Frumento, docente al Dipartimento di Scienze politiche, e per la Scuola superiore Sant’Anna Giuseppe Turchetti.
(Fonte: Adnkronos)