La pandemia oggi: oltre 170 milioni
di contagi e 737mila morti
In un anno e mezzo circa, dalle prime notizie sull’esistenza del Sars-Cov-2 isolato in Cina, il coronavirus si è diffuso nel mondo contagiando 173.639.206 persone e uccidendone 737.447. La pandemia ha colpito una dopo l’altra le diverse regioni a ondate, propagandosi più volte e trasformandosi per ripresentarsi sotto forme diverse. Da allora numerosi vaccini sono stati messi a punto e la campagna avviata a livello globale ha rallentato la potenza del virus, arginando anche la diffusione delle sue varianti. Ad oggi le dosi di vaccino anti-Covid iniettate in tutto il mondo sono state 2.145.266.362.
Ancora oggi però alcune regioni o paesi fanno registrare un numero di casi o di decessi elevati. I paesi con il maggior numero di casi attivi risultano essere attualmente gli Stati Uniti (5.436.877), l’India (1.304.143), il Brasile (1.102.797). Quelli in cui si sono verificati più casi nelle ultime due settimane sono l’India (1.838.678), il Brasile (790.009), l’Argentina (390.898), la Colombia (322.402).
Esaminando i diversi continenti, l’Asia, quello in cui ha avuto inizio la pandemia che si è sviluppata in Cina, non ha inizialmente fatto registrare un numero di casi o di decessi inferiore a quelli poi emersi in Europa e Nord America. Ma recentemente con i picchi raggiunti da India, Malaysia e Filippine, il quadro è cambiato. L’India ha registrato 28.996.473 di casi – secondo paese per numero di contagi da inizio pandemia dopo gli Stati Uniti – e 351.309 morti. L’ultima ondata che aveva fatto raggiungere al paese picchi altissimi di contagi quotidiani si va ora piano piano contenendo, ma gli esperti sono concordi nel dire che le cifre – in particolare quelle relative ai decessi – siano molto più alte di quelle ufficializzate.
In America Latina, il Brasile si situa al terzo posto della classifica dei paesi maggiormente colpiti dal Covid-19 con 16.984.218 contagi e al secondo posto – con i suoi 474.414 decessi da inizio pandemia – per numero di morti. Una situazione di emergenza si è registrata recentemente – sempre in America Latina – in Perù, dove il numero dei morti per 100mila abitanti – 574 – è diventato il più alto al mondo. Un aumento del numero dei casi c’è stato di recente anche in Argentina, Bolivia, Cile, Colombia, Paraguay e Uruguay.
Un ritorno di contagi è stato osservato anche in alcuni stati europei negli ultimi mesi, ma con il tempo la situazione è stata arginata nei paesi più colpiti, dalla Turchia alla Russia alla Germania, e in generale in Europa il trend è al ribasso. Gli Stati Uniti dominano la classifica dei paesi con maggior numero di casi e di decessi, rispettivamente 33.378.148 e 597.952 ma non se osservati percentualmente per 100mila abitanti (14esimo posto per i contagi, 20esimo per i decessi). Casi e contagi sono in diminuzione a mano a mano che la campagna vaccinale procede.
Diversi paesi in Medio Oriente hanno vissuto ondate successive importanti della pandemia, in particolare Iran e Iraq, che hanno avuto il maggior numero di morti. L’Iran in particolare ha il maggior numero di decessi della regione e ha osservato il picco più alto di contagi ad aprile, – 25.582 nuovi casi il 14 del mese – ma la situazione sta progressivamente tornando sotto controllo. Israele, che ha portato a termine con successo la sua campagna vaccinale, ha visto il numero dei contagi e dei decessi scendere rapidamente negli ultimi mesi.
L’Africa sta per raggiungere i cinque milioni di casi di contagi e i decessi sono stati 130mila, considerando però che le vere proporzioni della pandemia non sono note, dal momento che in molti stati i controlli e i test procedono a ritmo molto lento. Il Sudafrica, stando alle cifre ufficiali, è il paese maggiormente colpito del continente (1.699.848 casi da inizio pandemia e 57.063 decessi). In Marocco i contagi sono stati 521.530, i morti 9.181, Tunisia, Etiopia e Egitto hanno tutti superato i 250mila casi.
Australia e Nuova Zelanda sono state citate ad esempio per la risposta alla pandemia: Australia (119 casi e 4 decessi per 100mila abitanti), Nuova Zelanda (55 casi e un morto per 100mila abitanti). Misure restrittive efficaci hanno portato i due paesi ad avere numeri di contagi e decessi analoghi a quelli registrati nella Polinesia francese, nell’Oceano Pacifico.
(Fonte: Adnkronos)