Tumori, conta la mutazione non l’organo colpito: al via terapia made in Italy
Via libera dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa a entrectinib, terapia intelligente che affonda le sue radici nella ricerca made in Italy. L’ente regolatorio tricolore ha approvato l’immissione in commercio e la rimborsabilità del farmaco ‘agnostico’ di Roche – che agisce sull’alterazione genetica, indipendentemente dall’organo colpito dal tumore – per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (Nsclc) in stadio avanzato Ros1-positivo non precedentemente trattati con inibitori di Ros1, e per il trattamento di pazienti adulti e pediatrici di età pari o superiore a 12 anni con tumori solidi che esprimono una fusione dei geni del recettore tirosin-chinasico neurotrofico (Ntrk).
Il via libera porta con sé un cambio di paradigma diagnostico e terapeutico che si muove nel campo dell’oncologia di precisione. Non è la sede del tumore a orientare le terapie, ma la mutazione, l’alterazione genetica ‘driver’ che guida la crescita del tumore, indipendentemente dalla sua localizzazione anatomica e dal sottotipo istologico. E l’Aifa è tra i primi enti regolatori in Europa ad avere individuato gli strumenti necessari a governare l’accesso al farmaco. Centrali nel nuovo modello organizzativo i gruppi multidisciplinari in cui sono integrate le competenze di più esperti tra cui oncologo, anatomopatologo, chirurgo, radiologo, radioterapista, farmacista ospedaliero e bioinformatico. Tra i compiti l’interpretazione del profilo genomico di un tumore per la raccomandazione della terapia più appropriata per il paziente, in base alle specifiche alterazioni rilevate con test di ultima generazione per un’ampia profilazione genomica, come la tecnologia Ngs (Next Generation Sequencing).
“Siamo doppiamente orgogliosi di questo traguardo, raggiunto grazie ad una ricerca scientifica made in Italy e a un iter regolatorio all’avanguardia che, rispetto agli altri Paesi, ha reso possibile ai pazienti italiani l’accesso a una terapia personalizzata intelligente come entrectinib – afferma Maurizio de Cicco, presidente e amministratore delegato di Roche Italia – Un risultato che è l’ennesima riprova di una proficua collaborazione con gli attuali vertici Aifa che è andata consolidandosi in questo periodo pandemico: dalla più ampia sperimentazione mondiale in tempo di Covid con il nostro tocilizumab, al suo riconoscimento in 648 per i pazienti gravi; dall’approvazione per uso emergenziale degli anticorpi monoclonali, arrivando a questa rivoluzionaria terapia agnostica e target per i pazienti oncologici”.
“Siamo certi – prosegue de Cicco – di poter dare continuità a questo percorso, data la recente decisione di rinnovare il mandato alle due commissioni tecniche e al direttivo dell’agenzia, ponendoci sempre come obiettivo comune un accesso ampio e veloce all’innovazione diagnostica e terapeutica con un’attenzione ai benefici clinici e alla sostenibilità del sistema salute”.
L’approvazione di entrectinib come terapia antitumorale con indicazione agnostica “conferma l’innovatività di questa opzione terapeutica per il trattamento efficace di pazienti affetti da tumori solidi caratterizzati da alterazioni dei geni Ntrk o Ros1 – commenta Filippo de Braud, ordinario di Oncologia all’università degli Studi di Milano e direttore del Dipartimento di Oncologia medica ed Ematologia Fondazione Irccs Istituto nazionale tumori (Int) di Milano – Il valore di questa terapia target è ampiamente dimostrato dalle evidenze raccolte nei trial clinici: tassi di risposta elevati, durata della risposta estesa e buon profilo di tollerabilità. Inoltre, grazie al fatto che il farmaco penetra la barriera ematoencefalica, si ottengono buone percentuali di risposta intracranica, superiori al 50% in presenza di metastasi cerebrali al basale”.
La creazione della molecola entrectinib ha preso le mosse dagli studi condotti nei laboratori del Nerviano medical sciences (Nms), alle porte di Milano, ed è proseguita attraverso le successive fasi di sviluppo clinico nei centri meneghini di Niguarda Cancer Center e Int. “Il fatto che entrectinib venga designato come terapia anti-cancro agnostica (cioè a prescindere dal tipo di tumore), che ora è approvata in Italia, ci riempie di orgoglio – dichiara Salvatore Siena, ordinario di Oncologia medica all’università degli Studi di Milano e direttore del Dipartimento di Oncologia del Niguarda – I traguardi raggiunti a livello clinico e regolatorio da questa molecola made in Italy sono anche espressione della qualità della ricerca scientifica italiana e della forte spinta all’innovazione del nostro Paese, oltre ad essere un risultato fondamentale nell’ambito della medicina personalizzata, che sta ampliando le prospettive di cura per migliaia di pazienti oncologici”.
Il trattamento si è dimostrato efficace in pazienti con tumori solidi di diverso tipo, tra cui sarcoma, carcinoma polmonare non a piccole cellule, tumori Masc (mammary analogue secretory carcinoma) delle ghiandole salivari, carcinoma della mammella secretorio e non secretorio, tumori della tiroide, carcinoma colorettale, neuroendocrino, pancreatico, ovarico, carcinoma endometriale, colangiocarcinoma, tumori gastrointestinali e neuroblastoma cui tumori del polmone, del colon, nel neuroblastoma e in molti altri tumori solidi.
“La versatilità di entrectinib, anche alla luce della sua recente approvazione, può davvero rivoluzionare le prospettive di trattamento per i pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato Ros1-positivi e per i pazienti con tumori Ntrk-positivi. La sua spiccata efficacia gli consente di essere attivo a livello del sistema nervoso centrale, spesso sede di metastasi difficili da trattare, offrendo ai pazienti oncologici nuove possibilità di cura e un miglioramento dell’aspettativa di vita”, rimarca Silvia Novello, ordinaria di Oncologia medica all’università degli Studi di Torino e presidente di Walce Onlus (Women Against Lung Cancer in Europe).
“I trial clinici – aggiunge l’esperta – mostrano come entrectinib ha prodotto una risposta in circa il 70% dei pazienti con carcinoma polmonare Nsclc Ros1-positivo di cui il 35% presentava metastasi cerebrali, evidenziando anche un buon profilo di tollerabilità e maneggevolezza, aspetti fondamentali sia per i clinici sia per i pazienti che possono beneficiare di questa terapia orale. Per il corretto e proficuo impiego di questo, così come degli altri farmaci targeted, è indispensabile identificare i bersagli d’azione, effettuando test di profilazione genomica che identificano le mutazioni e alterazioni genetiche su cui indirizzare il trattamento più appropriato”.
(Fonte: Adnkronos)