Unicef: due piani climatici su tre
non affrontano bisogni dei bambini
Il 2021 si prevede sarà uno degli anni più caldi mai registrati, secondo la World Meteorological Organization (Wmo). Ci sono molte dichiarazioni dai leader del mondo in cui le parole ‘bambini’ e ‘giovani’ sono menzionate diverse volte. Ma mentre i leader parlano ancora una volta dell’impatto della crisi climatica sui bimbi, troppo pochi intendono trasformare queste parole in azioni significative che tengono in considerazione effettivamente i bambini. Lo rileva l’Unicef, che ha pubblicato la nuova analisi ‘Making Climate and Environment Policies for & with Children and Young People’, secondo cui 2 terzi dei piani climatici dei Paesi non affrontano i bisogni e le priorità dei piccoli.
Gli autori hanno esaminato le Nationally Determined Contributions (Ndcs) che sono state aggiornate prima della Cop26. Questi documenti sono presentati dai Paesi che hanno firmato l’Accordo di Parigi, e delineano le azioni che si impegnano a intraprendere per raggiungere i loro obiettivi. Dei 103 piani nazionali, l’Unicef ritiene che solo 35, circa un terzo, siano sensibili ai bambini; solo uno su 5 fa riferimento ai diritti dei bambini o alla giustizia e all’equità intergenerazionale in modo significativo, e solo il 12% riferisce che i bambini hanno partecipato allo sviluppo del piano. I Paesi stanno dicendo le cose giuste sul considerare e includere i bambini, ma i loro piani sul clima rendono le loro promesse vuote, ammonisce l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia.
I bambini e i giovani portano energia, leadership e idee – evidenzia l’Unicef – eppure i leader continuano a non prestare attenzione alle loro richieste. La crisi climatica è una crisi dei diritti dei bambini.
Ad agosto, l’Agenzia ha pubblicato l’Indice di rischio climatico per i bambini, secondo cui il 99% dei 2,2 miliardi di bimbi del mondo – praticamente tutti – sono esposti ad almeno una minaccia ambientale, tra cui ondate di calore, cicloni, inondazioni, siccità, malattie trasmesse da vettori, inquinamento atmosferico e avvelenamento da piombo.
Per rispondere alla crisi climatica l’Unicef implora i governi di intraprendere 3 azioni: “Incrementare investimenti sull’adattamento climatico e la resilienza; ridurre le emissioni di gas serra; includere i giovani in tutti i negoziati e le decisioni sul clima”.
(Adnkronos)