L’esperto: “Record di contagi? Va ridimensionato, ma la guardia resta alta”
“Con un milione di test è chiaro che il numero dei contagi da Covid-19 rilevati si alzi, soprattutto in ragione dei tamponi rapidi che ad inizio pandemia non c’erano. Il record registrato ieri, complice la variante Omicron più diffusiva, va ridimensionato. E spiegato con riferimento alla percentuale media dei positivi ai tamponi molecolari che ha raggiunto al massimo il 25% a marzo 2020, ed oggi si attesta intorno al 23%. Ad ogni modo, alla luce della grande diffusività della variante Omicron e della conseguente crescita dell’occupazione negli ospedali, la guardia deve restare alta”. Così Giovanni Sebastiani, matematico dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche, commenta all’Adnkronos il record degli oltre 170.000 contagi registrati ieri in Italia.
La proporzione nel confronto tra prima e quarta ondata è riportata in un grafico. “L’asse verticale raffigura la percentuale media dei positivi ai tamponi molecolari che arriva attualmente al 23% – spiega Sebastiani -, quando nel pieno della prima ondata della pandemia – seconda metà di marzo del 2020 -, la percentuale ha raggiunto il 25%”.
I test rapidi, di fatto, fanno schizzare il numero dei positivi al Covid, “tant’è che – specifica l’esperto -, al momento i positivi ai soli tamponi molecolari registrati sono circa 65.000, a marzo del 2020 il valore era pari a circa 6.600. Secondo i dati Istat-Ministero della Salute (luglio 2020) per un contagiato registrato a marzo 2020 ce ne stavano circa 5 che non lo erano, quindi per ottenere i contagiati reali bisognava moltiplicare per 6 con il risultato di circa 39.500 positivi. Ed è questo numero di marzo 2020 che va in realtà confrontato con quello di oggi”.
Come si osserva in un secondo grafico “a parità di percentuale di positivi (rappresentata sull’asse orizzontale), si registra oggi una riduzione della mortalità (raffigurata sull’asse verticale) fino a sei volte. Una fotografia che dimostra l’efficacia dei vaccini”.
Quanto alla mortalità, secondo Sebastiani, “ora i dati crescono linearmente, sicuramente nelle prossime settimane ci sarà una accelerazione, analogamente a quanto accaduto la settimana scorsa nel Regno Unito, dove l’ondata attuale è iniziata per prima in Europa”. Resta ferma fino all’aggiornamento dei dati (“critici quelli delle prossime 24-48 ore”) la previsione del matematico sul picco dei contagi, in base alla percentuale dei positivi ai test molecolari, atteso “tra 4-9 giorni”.
“Secondo i dati registrati fino a ieri, continua la crescita lineare riguardo all’occupazione dei reparti ospedalieri. Dunque, per quanto riguarda il cambio di colore per alcune regioni d’Italia al momento – se la decisione di venerdì prossimo del Cts sarà basata, come di norma, sulla fotografia del martedì – si confermerebbe il giallo per Abruzzo, Toscana, Umbria, Emilia Romagna e Valle d’Aosta e arancione per la Liguria”, conclude Sebastiani.
(Fonte: Adnkronos)