Sempre più donne con “cuore infranto”
per stress e abusi
Non è solo un disturbo più diagnosticato perché sempre più conosciuto. “La sindrome di Tako-Tsubo, una cardiomiopatia da stress nota anche come disturbo del ‘cuore infranto’, ha un’incidenza sempre maggiore, soprattutto fra le donne, perché la vita è diversa da quella del passato e ci espone a più sofferenze, solitudini e difficoltà. Attualmente al Policlinico Casilino ho due pazienti di circa 50 anni colpite da questa sindrome, in Terapia intensiva”.
Insomma, il ‘cuore spezzato’ “a causa di un lutto, di abusi o violenze, o di un qualsiasi altro forte stress, non solo si diagnostica di più, ma è propriamente più diffuso”. Parola di Leonardo Calò, direttore dell’Uoc di Cardiologia del Policlinico Casilino di Roma, professore di Cardiologia dello sport all’Università degli Studi Foro Italico e presidente del Congresso ‘Platform of Laboratories for Advances in Cardiac Experience’ (Place), che si è svolto a Roma, a Palazzo Colonna.
Pochi giorni dopo la Giornata contro la violenza sulle donne, che si è celebrata sabato 25 novembre, anche i medici puntano i riflettori sulle conseguenze che gli abusi possono portare a livello cardiaco: “La medicina oggi finalmente differenzia per molte malattie il sesso maschile da quello femminile – dice Calò all’AdnKronos Salute – e il cuore delle donne oggi sappiamo è maggiormente a rischio di Tako-Tsubo, una sindrome coronarica acuta non dovuta alla presenza di placche nelle arterie, ma a un forte spasmo che provoca restringimento dei vasi e infarto, ugualmente grave e rischioso per la vita”.
“Le donne, a causa di fattori ormonali – spiega l’esperto – sono particolarmente fragili di fronte alle condizioni di stress, di qualsiasi tipo. In passato quello del ‘cuore infranto’ era un disturbo più raro, mentre ora è in forte espansione: c’e un maggiore impatto dello stress sulla popolazione, la vita è sempre più irregolare e i contesti familiari meno rappresentati. C’è più solitudine e sofferenza che in passato, e la secrezione di adrenalina pesa tantissimo in queste situazioni, portando a questa particolare sindrome coronarica acuta”.
(Fonte: Adnkronos)