Stress e paura del futuro, le tecniche psicocorporee come cura di sé
Le tecniche psicocorporee e meditative per favorire il benessere stanno ultimamente diventando sempre più frequenti all’interno delle diverse strutture formative e sportive; dallo yoga al tai chi chuan, dal Qigong alla bioenergetica, fino alla moderna mindfulness. Cosa c’è che accomuna queste discipline fra loro? Hanno davvero la capacità di riequilibrare il praticante da un punto di vista psicofisico?
Sicuramente il merito di queste pratiche sta nel fatto di aver confermato l’ipotesi che l’individuo non è composto da psiche e soma come parti a se stanti ma è un’entità complessa in cui mente e corpo dialogano fra loro in modo circolare. Ciò che avviene a livello psichico si ripercuote anche a livello corporeo e viceversa. Molte tensioni muscolari, blocchi e rigidità che avvertiamo nel nostro corpo, spesso sono il riflesso di alcuni vissuti psicologici, emozioni che tendono a manifestarsi a livello muscolare con la conseguenza di rimanere congelate all’interno di precise contratture.
Queste pratiche possono aiutare il praticante a prendere coscienza del proprio corpo anche attraverso la respirazione e le fantasie guidate, consentendo al soggetto di essere presente a se stesso in ogni gesto e in ogni respiro. Il riuscire ad essere presenti a se stessi significa riscoprire la propria unicità non con il pensiero discorsivo ma attraverso il sentire soggettivo, ovvero l’incremento alla sensibilità verso se stessi e il proprio organismo.
Le tecniche psicocorporee sopracitate, pur utilizzando linguaggi espressivi diversi, sono accomunati da un’unica matrice originale: aiutare i praticanti a focalizzarsi sul presente, in quell’unico attimo in cui si è veramente consapevoli di essere vivi nel qui ed ora. Riscoprire la presenza è un importante atto di autoconsapevolezza, la possibilità di prestare attenzione reale alla propria vita, a ciò che ci accade momento per momento e a ciò che ci circonda.
Il prestare attenzione soprattutto a ciò che il corpo comunica, mediante essenzialmente la respirazione che, attraverso il suo ritmo, le sue sospensioni, suggerisce lo stato d’animo e la coloritura emozionale che andiamo sperimentando in quel preciso istante. Mai come oggi le persone di oggi si sentono attratte dallo studio di queste discipline e le motivazioni sono ben comprensibili se pensiamo alle problematiche che emergono dovute a stress, ansia, incertezze lavorative e, ovviamente, paura per il futuro.
Ecco, il pensiero rivolto al futuro, al domani che sembra svanire e la paura che fa da motore in questo rimuginio continuo, sono gli ingredienti di base dell’uomo e della donna moderni. Le pratiche psicicorporee sopracitate hanno il vantaggio di rompere questo circolo vizioso paura-pensiero rivolto al futuro-preoccupazione perché mettono il soggetto nella condizione di rimanere ancorati al presente, a percepire ciò che accade al proprio corpo in quel preciso istante e quali emozioni tendono ad affiorare. Le emozioni emerse possono essere poi ulteriormente elaborate insieme allo psicoterapeuta in modo trasformare rabbia, paura e tristezza in opportunità e risorse.
Gli esercizi che propongo qui sotto sono presi in prestito dal Qigong (lavoro con l’energia), arricchiti di contenuti ideativi, utili allo scopo di aiutare il praticante a prendere coscienza di sé. Gli obiettivi di questi esercizi sono: abbassare il baricentro e la respirazione, percepire il peso del corpo sulle gambe e i piedi; lo scopo è imparare a radicarsi al terreno, come una pianta, la metafora dell’imparare a centrarsi, a tornare in se stessi prendendosi cura del proprio intimo sentire.
Prestare attenzione al respiro; inspirando immagino di irradiare le radici al suolo e di ancorarmi, espirando allontano da me le tensioni e le preoccupazioni. Una volta sintonizzato il respiro e calmata la mente, posso provare a spostare il peso da una gamba all’altra, prestando attenzione ad ogni cambiamento percepito, in modo da poterlo lavorare, successivamente con il terapeuta, per far emergere i contenuti emozionali più profondi.
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Andrea Guerrini, psicologo e pedagogista, è esperto in tecniche umanistiche e bioenergetiche.