La chirurgia robotica e le nuove
frontiere della realtà aumentata
La chirurgia robotica si fonde con la realtà aumentata in sala operatoria. Si tratta di nuove frontiere diagnostiche e terapeutiche diffuse ancora poco in Italia, ma che stanno prendendo piede e promettono di raggiungere in pochi anni risultati interessanti.
Se ne parlerà il primo dicembre a Verona, nell’ambito del congresso “Stato dell’arte nel trattamento delle malattie del retto – approfondimenti di tecnica chirurgica”, che si svolgerà nelle sale del Palazzo della Gran Guardia. Responsabile scientifico dell’evento è Giacomo Ruffo, direttore del reparto di Chirurgia generale dell’ospedale “Sacro Cuore – Don Calabria” di Negrar, nel Veronese. Presidente onorario è, invece, Carlo Augusto Sartori.
Nel corso delle quattro sessioni di lavoro, si alterneranno professionisti provenienti da tutta Italia ed anche dal resto d’Europa, per fare il punto sulle nuove frontiere terapeutiche delle patologie colo-rettali, concentrandosi sulle innovative tecniche chirurgiche mini-invasive, sempre in continua evoluzione.
A spiegare ad Oggisalute le innovazioni tecnologiche di cui si discuterà al congresso, è invece Giuliano Barugola, dirigente medico all’ospedale “Sacro Cuore – Don Calabria” di Negrar. Barugola dal 2005 ad oggi ha eseguito migliaia di interventi in qualità di primo operatore con particolare interesse al campo della chirurgia laparoscopica colorettale ed epatobilio-pancreatica. È autore di numerose pubblicazioni su riviste peer review ed ha all’attivo più di 20 partecipazioni come relatore a congressi nazionali ed internazionali
“Nonostante si parli tanto di chirurgia mininvasiva, – spiega Barugola – in realtà, se poi contiamo il numero degli interventi di laparoscopia in Italia, ci aggiriamo intorno ad una media di uno su tre. Parliamo, dunque, di una realtà evidentemente non così radicata nella pratica chirurgica italiana. L’innovazione è importante, ma ci deve essere anche un controllo dell’innovazione. Se ne parlerà al congresso, dove cercheremo di capire come valutare e comprendere questa innovazione”.
“Nel corso del congresso, tra l’altro – prosegue il chirurgo – parleremo oltre che di laparoscopia, anche della sua evoluzione, la chirurgia computer assistita. Il computer applicato alla chirurgia robotica permette di avere una realtà aumentata, si vede meglio grazie al 3D e c’è un’ottimizzazione dei movimenti, cioè non vengono più fatti nei due, ma nei tre spazi. Non tutti ancora la utilizzano, ma grazie a questo robot sarà possibile, mentre si opera, sovrapporre le immagini del paziente, come tac o risonanze, e sarà possibile fare anche esami complessi, così da agire non solo dal punto di vista chirurgico, ma anche da quello diagnostico”.