Arriva Burian, colpo di coda dell’influenza: ecco chi rischia di più
È arrivato come previsto il gelido vento russo siberiano in Italia. E i medici di famiglia si preparano. “Burian, abbinato alla coda dell’influenza che ha colpito come non faceva da 15 anni, moltiplicherà le persone nelle nostre sale d’attesa, che già competono con i pronto soccorso. Ci aspettiamo un aumento dell’afflusso di pazienti, perché il gelo improvviso favorisce complicanze respiratorie e non solo”. Parola di Silvestro Scotti, segretario nazionale Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), che fa il punto con l’Adnkronos Salute sui pazienti più a rischio e sulle misure per proteggersi dagli effetti dannosi dell’ondata di freddo in arrivo.
“Intanto – ricorda Scotti – bisogna dire che siamo in piena coda influenzale, e il mio consiglio per chi non si è vaccinato è quello di contattare il proprio medico: se in stoccaggio è rimasta qualche dose di vaccino, il mio suggerimento è quello di approfittarne anche ora, perché l’influenza è davvero pensante e in genere si trascina fino a marzo-aprile. Inoltre gelo e sbalzi di temperatura favoriscono i virus. I più vulnerabili agli effetti del freddo – continua – sono cardiopatici, ipertesi e persone con malattie respiratorie. In questi giorni dovrebbero seguire con grande attenzione la terapia, chiedendo in caso al medico se è opportuno un ‘adattamento’: il rischio è quello di incappare in pericolosi picchi pressori”.
Inoltre “resta valido il consiglio di vestirsi ‘a cipolla’, cioè a strati, per evitare shock termici. Proteggere le vie respiratorie all’esterno coprendo sempre naso e bocca con una sciarpa – spiega Scotti – ci consentirà di non introdurre aria gelida e di ‘schermare’ le vie respiratorie”. Nei giorni di Burian “sarebbe bene evitare di uscire molto presto o molto tardi, quando le temperature saranno più basse”, vestirsi adeguatamente e tener conto anche del pericolo di scivolare su pavimentazioni ghiacciate. “Al rientro in casa il consiglio per tutti è quello di concedersi bibite calde, tisane o camomille per far risalire la temperatura corporea, ma senza caffeina e teina ce potrebbero far salire anche la pressione”.
Se, in generale, con il gelo c’è chi suggerisce un’alimentazione più ricca di zuccheri e grassi, Scotti avverte: “Chi ha patologie croniche non dovrebbe modificare la sua dieta, piuttosto potrebbe concedersi mezzo bicchiere di vino rosso al giorno (un po’ di più per gli uomini e un po’ meno per le donne), perché i tannati hanno un’azione vasodilatatoria. Attenzione però ad evitare eccessi”, ammonisce Scotti.
Qualche problema con il gelo potrebbero averlo anche gli appassionati di sport all’aperto. “Mai andare a correre ‘a freddo’, senza aver allungato e scaldato i muscoli: il pericolo è quello di incappare in contratture, crampi e stiramenti. L’attività fisica è sempre consigliata, ma bisogna essere certi di essere in buona salute. E i carichi di lavoro devono essere coerenti con la propria preparazione”.
Con il freddo, inoltre, “si rischia di sentire meno la sete e introdurre pochi liquidi, ecco perché – ribadisce Scotti – rinnovo il consiglio di concedersi più spesso del solito bibite calde, ma anche zuppe e brodi”. Un po’ di prudenza e qualche accorgimento, dunque, aiuteranno a non farsi bloccare da Burian e a non ritrovarsi ad affollare lo studio del medico.
(Fonte: Adnkronos)