Insufficienza cardiaca in Sicilia, esperti a confronto
“Gestione dell’insufficienza cardiaca in Sicilia: certezze consolidate e nuove prospettive”. Questo il titolo del congresso che si svolgerà a Caltanissetta, nella sale di Villa Barile, sabato 6 ottobre. Tre sessioni di lavoro che vedranno la partecipazione di esperti provenienti da tutta l’Isola, a confronto sugli importanti progressi nel campo della terapia medica dell’insufficienza cardiaca, in particolare per quanto riguarda le forme croniche caratterizzate da disfunzione sistolica del ventricolo sinistro.
Responsabili scientifici dell’evento sono Francesco Clemenza, a capo dell’Unità operativa di Cardiologia dell’Ismett di Palermo, e Carmelo Cinnirella, dirigente medico di Cardiologia all’ospedale “Gravina” di Caltagirone.
“Negli ultimi anni vi sono stati importanti progressi nel campo della terapia medica dell’insufficienza cardiaca – si legge nel razionale del congresso – , non vi è stato tuttavia un analogo miglioramento, in termini di beneficio prognostico, nell’ambito dei quadri cronici in cui la frazione di eiezione è conservata, pur in presenza di chiari segni e sintomi di insufficienza cardiaca (HfpEF). Non si sono inoltre rilevati significativi risultati positivi negli studi clinici che si sono focalizzati sullo scompenso cardiaco acuto (AHF)”.
“Vi è in ultima analisi una forte necessità di arricchire il bagaglio terapeutico del cardiologo in questo campo, non solo dal punto di vista prognostico, – si legge ancora – ma anche per quanto riguarda la qualità di vita, che è notevolmente limitata in tutti i quadri suddetti. A questo proposito, è sempre più evidente il ruolo assunto dalle comorbidità, che sono ritenute oggi di primaria importanza come determinanti dell’outcome e della qualità di vita sia in HfrEF che in HfpEF, nonchè potenti predittori di esito sfavorevole in AHF”.
“Da qui deriva l’interesse che la comunità cardiologica ha rivolto verso la comparsa e la progressiva diffusione di terapie fino a poco tempo fa considerate ‘ancillari’ nel complesso quadro dell’insufficienza cardiaca, – si legge inoltre – e che si sono invece in breve tempo affermate come potenziali fattori di riduzione della morbilità e mortalità. In questo senso ha giovato la comprensione – anch’essa in rapida evoluzione – di meccanismi fisiopatologici rimasti oscuri fino ad epoca recente”
Tra queste terapie “emergenti” un posto di primo piano – spiegano gli esperti – occupano i farmaci per il trattamento della carenza di ferro, con o senza anemia, e quelli per il trattamento dell’iperkaliemia. Il workshop ha lo scopo di delucidare i meccanismi fisiopatologici alla base dei due quadri clinici, di esaminarne le correlazioni prognostiche con l’insufficienza cardiaca, di illustrare gli studi clinici che hanno influenzato la condotta terapeutica convenzionale, e di analizzare quelli che hanno determinato la recente “svolta” verso farmaci che promettono di essere più efficaci e più mirati su target specifici di provato impatto prognostico.
Provider e segreteria organizzativa sono a cura di Biba Group.