Save the Children: 5 bimbi al minuto nel mondo muoiono di fame
Ogni giorno nel mondo 7.000 bambini sotto i 5 anni muoiono per cause legate alla malnutrizione: cinque vittime al minuto. Piccoli che, a casa loro, in Paesi colpiti da carestie e siccità, afflitti dalla povertà estrema o dilaniati da guerre e conflitti, continuano a essere privati di cibo adeguato, acqua pulita e cure mediche, e perdono irrimediabilmente l’infanzia alla quale hanno diritto. Lontano dalle luci dei riflettori. Lo sottolinea Save the Children lanciando la campagna globale ‘Fino all’ultimo bambino’, per salvare i bimbi che soffrono di malnutrizione e tenere alta l’attenzione su un killer silente e devastante che contribuisce in maniera decisiva alla morte di circa la metà dei 5,4 milioni di minori under 5 che ogni anno, a livello globale, perdono la vita per malattie facilmente curabili e prevenibili.
Al fianco dell’organizzazione Elisa, da oggi ufficialmente ambasciatrice di Save the Children per proteggere i bambini in tutto il mondo dalle tante minacce che ne mettono a rischio il futuro, tra cui la piaga della malnutrizione. Ad accompagnare il debutto della cantautrice nel suo nuovo ruolo c’è un video in cui è insieme a tanti bambini che partecipano ai progetti dell’associazione, con colonna sonora l’inedito ‘Promettimi’. “Siamo estremamente felici e orgogliosi che Elisa abbia sposato pienamente la nostra missione e che da oggi sia entrata a far parte della nostra famiglia”, afferma Valerio Neri, direttore generale di Save the Children. Il brano, dedicato da Elisa al suo secondo figlio, accompagna il video realizzato dal regista Riccardo Milani.
“Pensare che ogni minuto cinque bambini perdono la vita perché non riescono ad avere accesso a cibo sano, acqua potabile e cure sanitarie è qualcosa che semplicemente non possiamo e non vogliamo accettare – commenta Neri – Gli importanti passi avanti fatti nel corso degli anni, che dal 2000 a oggi hanno portato a ridurre da 198 a 151 milioni i bambini malnutriti cronici nel mondo, dimostrano che la malnutrizione può e deve essere sconfitta. Ma c’è ancora moltissimo da fare e occorre rimboccarsi le maniche per raggiungere l’obiettivo che il mondo si è dato di eliminare tutte le forme di malnutrizione entro il 2030″. Anche l’attore Cesare Bocci, già ambasciatore di Save the Children, per il quarto anno consecutivo ha voluto recarsi sul campo a visitare e documentare gli interventi dell’organizzazione, andando qualche settimana fa in Uganda, nel distretto di Kasese.
Dal nuovo rapporto di Save the Children ‘Lontani dagli occhi, lontani dai cuori. Fuori dalle luci dei riflettori milioni di bambini continuano a morire di malnutrizione. A casa loro’, diffuso oggi dall’associazione in concomitanza con il lancio della nuova campagna, emerge che oggi nel mondo oltre 50 milioni di bambini sotto i 5 anni stanno soffrendo le gravissime ripercussioni della malnutrizione acuta, che provoca nel bimbo una rapidissima e pericolosa perdita di peso dovuta a una improvvisa carenza di cibo e nutrienti. Un minore su quattro, vale a dire 151 milioni di bambini, è invece malnutrito cronico e rischia di subire fortissimi ritardi nella crescita, sia dal punto di vista fisico che cognitivo, che possono compromettere irrimediabilmente il suo stesso futuro.
Il numero di persone che oggi soffrono la malnutrizione e l’insicurezza alimentare, inoltre, è ancora aumentato, passando da 804 milioni nel 2016 a 821 milioni nel 2017: circa una persona su nove al mondo. Conflitti, disastri naturali provocati dai cambiamenti climatici e povertà, evidenzia il report di Save the Children, sono i tre principali fattori che determinano il dilagare della malnutrizione infantile. Nelle zone di conflitto tra cui Yemen, Siria e Repubblica Democratica del Congo, più di mezzo milione di bambini sotto i 5 anni potrebbero morire entro la fine dell’anno per malnutrizione se non riceveranno urgente assistenza umanitaria. Allo stesso modo, gli effetti devastanti di una prolungata siccità hanno lasciato 700 mila bambini gravemente malnutriti nel Corno d’Africa, mentre nei contesti particolarmente segnati dalla povertà i minori hanno maggiori probabilità di morire prima di aver compiuto i 5 anni, con nove bambini su dieci colpiti da malnutrizione acuta che vivono in paesi a medio o basso reddito.
“Solo nel 2017, grazie ai nostri programmi di salute e nutrizione – ricorda Neri – siamo riusciti a raggiungere 33 milioni di bambini in tutto il mondo, fornendo loro semplici soluzioni salvavita e trattamenti contro la malnutrizione, seguendo le loro mamme prima, durante e dopo la gravidanza e lavorando insieme alle comunità locali per creare le condizioni affinché ogni bambino possa crescere in salute. Continueremo ogni giorno a fare di tutto per salvare i bambini più a rischio, quelli costretti a crescere in luoghi segnati dai conflitti, dove dilaga la povertà o dove gli effetti dei cambiamenti climatici provocano siccità e carestie dannosissime, perché nessuno di loro venga più lasciato indietro e possano tornare a vivere finalmente l’infanzia che meritano”.
(Fonte: Adnkronos)