Covid-19 e malattie del fegato,
esperti a confronto in un webinar
L’impatto del Covid-19 sulle malattie epatiche. Sarà questo il tema affrontato nel corso del webinar “Sars-Cov-2 e fegato”, che si svolgerà martedì 30 giugno dalle 15 alle 17,15, organizzato dal Grecas, Gruppo epatologico clinico associativo siciliano. Diversi esperti si confronteranno sul nuovo virus in relazione all’attività epatologica. Saranno affrontati gli aspetti virologici, patogenetici, immunologici e diagnostici della nuova infezione e molto spazio sarà dato alla diffusione di algoritmi di gestione condivisi.
Responsabili scientifici del webinar sono Antonio Craxì, epatologo, ordinario di Gastroenterologia dell’Università degli Studi di Palermo, e Marco Distefano, dirigente medico dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive dell’ospedale “Umberto I” di Siracusa e presidente dell’associazione Grecas.
“La pandemia da Sars-Cov-2 che ci ha travolti, ponendoci sul fronte di battaglia, – fanno sapere gli organizzatori in una nota – ha oggi un impatto profondo sulla nostra attività clinica, scientifica e di formazione professionale. In questo scenario, caratterizzato da una grande labilità nelle scelte anche a breve-medio termine, l’attività di una associazione professionale e culturale come la nostra, che unisce anime diverse tenute insieme da un comune interesse per l’epatologia, necessita di essere rimodulata nel rispetto delle disposizioni normative in continua evoluzione, mirando a contribuire al contenimento dell’infezione”.
“In linea con questi principi – proseguono dall’associazione – il comitato Grecas sta puntando tutto sulla formazione a distanza. È infatti convinzione condivisa di tutto il comitato che si debba oggi fare ogni possibile sforzo per limitare i rischi di esposizione al Sars-Cov-2 e non rinunciare alla attività educazionale nell’ottica di mantenere un flusso costante di informazione/formazione aggiornata nel campo dell’epatologia. Le cifre dell’epidemia sono particolarmente preoccupanti anche se l’infezione sembra non avere maggiore gravità in termini di mortalità nei pazienti con malattia cronica di fegato. Poco è noto sugli effetti epatici di Sars-Cov-2, un virus che ha recettori specifici di ingresso nel colangiocita ma non nell’epatocita”.
“Molte prestazioni diagnostiche sono state rimandate – spiegano gli esperti – e terapie antivirali rinviate per ragione della pandemia: l’impatto prognostico sul paziente con epatite-cirrosi da Hcv e sull’attività trapiantologica deve essere approfondito. La fase 2 infine ci impone di stilare percorsi semplificati di gestione dell’epatopaziente con obiettivo il mantenimento degli standard”.