Tempo di bilanci sui nuovi anticoagulanti orali, esperti a confronto
Un bilancio sugli anticoagulanti orali ad azione diretta che stanno rappresentando un importante avanzamento nella terapia per la prevenzione del tromboembolismo arterioso e venoso. Se ne discuterà in un convegno scientifico in programma sabato 22 gennaio all’Hotel NH di Palermo. L’incontro dal titolo “I Doac dopo otto anni, cosa abbiamo imparato”, è organizzato da Avicenna, associazione scientifica, che si muove nell’ambito della cardiologia, ma anche della medicina interna e generale. Responsabile scientifico del congresso è il cardiologo Vincenzo Cirrincione.
“Nell’agosto 2009 – spiega il cardiologo – veniva presentato al congresso della Società Europea di Cardiologia l’esito di uno studio internazionale, randomizzato, multicentrico, destinato ad aprire una nuova era nel trattamento anticoagulante della fibrillazione atriale. L’acronimo dello studio era Rely. Dopo quasi mezzo secolo di uso esclusivo degli antagonisti della vitamina K, un inibitore diretto della trombina, il dabigatran, si era dimostrato efficace nel prevenire stroke ed embolismo sistemico”.
“Da lì a poco sarebbero usciti altri nuovi anticoagulanti orali, ma – puntualizza lo specialista – solo nel 2013 questi farmaci sono stati resi disponibili per l’uso clinico. In questi otto anni abbiamo imparato a gestirli, a distinguerli, a capirne i limiti e i grandi vantaggi. Ma soprattutto abbiamo imparato ad applicare al singolo paziente il singolo farmaco e il suo dosaggio, in base alle comorbidità, al rischio trombotico e al rischio emorragico. Questo convegno ha le sue finalità proprio in questa chiave di lettura: l’esperienza maturata in questi anni ci può permettere di definire con chiarezza quale farmaco in quale paziente, con quale rischio e con quali implicazioni cliniche”.
L’evento è accreditato per l’Educazione Continua in Medicina ed è rivolto a medici specialisti in cardiologia e medicina generale. Provider e segreteria organizzativa sono a cura di Biba Group.